mondo granata

Le Torogiornate di Tommy: 25-10-2015 Lazio-Torino

Tornano le Torogiornate di Tommy, che questa sera ci parla della partita contro la Lazio e non solo...

Redazione Toro News

Se n’è andata anche la nona partita di questo campionato. I punti sono sempre 14, i granata sono sempre più delusi. Sui social e sul web volano parole di ogni tipo, alcune offensive, altre intimidatorie, quasi fossimo in zona retrocessione.  La tifoseria si è, come spesso succede, divisa in due. Coloro che tifano Toro a prescindere, che accettano la sconfitta, che la giustificano… contro coloro che puntano il dito sulla società, sull’allenatore e sui giocatori. Nel leggere le disamine delle due fazioni di tifosi viene quasi il mal di mare, ci si sente in balìa delle onde e, per chi è giovane come me, diventa difficile saper dove andare e cosa pensare. Così, immerso in un’amarezza sconfortante, provo a ragionare, a cercare risposte alle mie domande.

Sono arrabbiato. Sì, sono arrabbiato perché vorrei sempre vincere. Vincere, vincere, vincere e poi ancora vincere. E invece abbiamo perso. Perdere mi fa innervosire, mi fa agitare, mi fa abbattere. Se perdo non prendo sonno, se perdo… il lunedì è davvero tremendo. Quando si perde, si fallisce, si sbaglia… la reazione di noi uomini è sempre la stessa: cercare un colpevole. La caccia al colpevole è un diversivo eccezionale: non si pensa più alla sconfitta… ma a chi dovrà pagare per averla inflitta!

I tifosi trovano il calciatore di turno, Ventura trova la scusa degli infortuni, il calciatore si appella allo sfortuna. Cosa abbiamo risolto??? Direi niente, dal momento che è la terza volta che si ripete. Trovato il colpevole, rilasciato le interviste, scritto sui social network ogni tipo di offesa, non si è risolto niente. Niente… ed ancora niente. Questa panacea ci rovinerà, dobbiamo smettere. Smettere (noi tifosi) di accusare il calciatore o l’allenatore, smettere (la squadra ed il Mister) di trovare alibi.

21 ottobre 2015: Stadio Olimpico di Torino, la Primavera vince la sua partita di Coppa Europea. La vittoria arriva al 92mo. Non ho visto una squadra irresistibile, anzi, ho visto spesso una squadra in evidente difficoltà. Ma i ragazzi ci hanno talmente creduto che ce l’hanno fatta! Noi tifosi, anche… Noi li abbiamo trascinati sino alla fine, conducendoli per mano ad una stupenda vittoria. Tamburi e cori accompagnavano le loro prodezze, i loro errori… e soprattutto il loro coraggio!

Ecco cosa ci manca: manca alla prima squadra e manca a noi quando dovremmo trascinarla. Manca la tenacia, il coraggio, la forza, l’impegno incondizionato e la fiducia. La consapevolezza di potercela fare. Lo spirito vincente degli audaci.

Anziché puntare il dito, arrampicarsi sugli specchi, raccontare di un bicchiere mezzo pieno quando non si sa neanche cosa ci sia dentro… dovremmo (tifosi, squadra, Mister e società insieme) iniziare a crederci davvero. Imparare dai ragazzi, da coloro che mercoledì sera ci hanno reso fieri ed emozionato. Non soltanto perché hanno vinto, ma per averci creduto, per aver dato davvero tutto.

Per aver voluto a tutti i costi VINCERE.

Impariamo da loro. Tiriamo fuori tenacia, voglia, fiducia e torniamo a vincere!

Io ci credo. Io non mollo la squadra e continuo a cantare.

Io voglio VINCERE e so di poterlo fare.

TOMMASO FRENI