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Luca Asvisio si presenta: “Io tifoso granata, ecco il Filadelfia che ho in mente”

ESCLUSIVA TN / Il neo presidente: "Il Toro ha bisogna di icone, il Fila può essere una di queste. Senza secondo e terzo lotto l'opera è monca"

Marco De Rito

E' del 18 luglio fa la notizia ufficiale della nomina di Luca Asvisio a presidente della Fondazione Filadelfia (leggi qui). Il dottore commercialista, già nei quadri della Fondazione, succede a Cesare Salvadori dopo un anno dove Rosario Rampanti ha ricoperto il ruolo ad interim. Il neo presidente affida a Toro News le sue prime parole in pubblico da numero uno della Fondazione, parla della situazione attuale dei lavori e dei suoi progetti futuri, raccontandoci anche qualche aneddoto personale su come vive l'essere un tifoso granata.

Luca Asvisio, quali sono le sue prime emozioni dopo l'incarico? 

"E' stata una sensazione importante, anche perché ho sempre vissuto di lavoro e di Toro. Il fatto di essere stato incaricato per questa importante, ma anche delicata, presidenza non può che farmi molto piacere".

Quali sono gli obiettivi che si propone per il suo mandato? 

"La Fondazione è stata acefala per un anno e mezzo circa, ci saranno delle proposte da raccogliere non solo da parte dei consiglieri ma anche da terzi. L'obiettivo è fare in modo che si possano avere nuove iniziative sul Fila. Ci sono molti volontari che sono disposti a mettere le proprie energie per il  Toro e quindi speriamo, in qualche modo, di collezionare queste energie, dandogli nuovo vigore per completare questa struttura. Sia con il nuovo museo e, magari, anche con punti d'incontro. Sarebbe bello creare una collaborazione anche con lo stadio "Grande Torino", magari anche Superga, fornendo la possibilità di fare dei tour, delle attività che in qualche modo facciano sentire il peso e l'importanza di questa squadra per la città. Ma mi faccia aggiungere una cosa...". 

Certo, dica pure.

"Penso sia importante coinvolgere anche la società civile. In seguito a questi anni, dopo il grande lavoro di Cesare Salvadori, penso che sia giunto il momento di portare un po' di gente nuova. Ricreando le condizioni affinché il Fila possa essere la sede, come nel passato, nella quale si andava a vedere giocare la Primavera. Creare un punto d'incontro con i calciatori, per fermarsi a fare due parole,  facendo sentire quest'ultimi amati dalla tifoseria. Alla fine i giocatori vivono di questa notorietà e quindi spero che si possa ricreare una vicinanza tra il calcio, il Fila ed i tifosi".