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Torino e il nuovo sindaco Appendino: le prime ricadute sul Filadelfia

In Comune / Saranno riviste le cariche all'interno di tutte le partecipate: il presidente Salvatori presenterà le dimissioni, nel rispetto della deontologia professionale. Nel mentre sono stati terminati gli spalti sulla via princpale

Manolo Chirico

"Mentre terminano i lavori relativi agli spalti lungo via Filadelfia, ecco che le novità non sono terminate per la Fondazione.

"Come è noto ormai, a Torino è terminata l'egemonia ventennale del centro-sinistra: la città sarà amministrata per i prossimi 5 anni dal Movimento 5 Stelle e in particolar modo dal nuovo sindaco Chiara Appendino. Un cambio di rotta radicale che vedrà la nuova amministrazione impegnata a gestire il capoluogo piemontese in maniera diversa, rispetto ai predecessori.

"E tra i tanti temi su cui i nuovi volti saranno chiamati ad intervenire, ci sarà anche quello legato alle società partecipate locali. Ossia quelle società legate a doppio filo con la Città di Torino, come ad esempio la SMAT (Società Metropolitana Acque Torino), la SORIS (Società Riscossioni), l'IREN e anche la Fondazione Filadelfia.

"Le quote della Fondazione sono infatti ripartire tra il Comune di Torino, la Regione Piemonte, il Torino Fc (nella figura della Fondazione Mamma Cairo) e i diversi gruppi di soci fondatori. Con il Comune ad oggi socio di maggioranza.

"Nella fattispecie, il presidente Cesare Salvadori (assieme al Segretario generale della Fondazione Giuseppe Ferrari) fu nominato dall'amministrazione uscente e in particolar modo fu proprio l'ex Sindaco Piero Fassino ad affidargli il mandato fiduciario della durata di tre anni. Un mandato che in ogni caso scadrà il prossimo 17 dicembre - molto probabilmente con il nuovo Filadelfia già inaugurato - e per il quale resta in dubbio ad oggi l'eventuale seconda nomina.

"Con il cambio di guardia in Città, si scriveva, saranno molto probabilmente riviste tutte le cariche all'interno delle società partecipate e in virtù di questo principio, Cesare Salvadori presenterà a breve le proprie dimissioni da presidente della Fondazione Filadelfia: un atto nel rispetto della deontologia professionale, un gesto non dovuto ma mirato a capire se i nuovi amministratori ripongano in lui la medesima fiducia dei suoi predecessori.

"Quindi, starà poi alla nuova amministrazione decidere se respingerle o accoglierle e di conseguenza nominare eventualmente un nuovo presidente. Tenendo ben presente l'ottimo lavoro svolto dallo stesso Cesare Salvadori il quale meriterebbe per questo la piena conferma.

"Ma non è tutto, perché se per quanto riguarda la parte principalmente sportiva il Comune ha già finanziato - versando tutte le rate pattuite - la ricostruzione del Filadelfia, per la parte culturale-aggregativa qualcosa potrebbe cambiare: non è escluso che il nuovo Sindaco Appendino decida di sostenere ancor di più il progetto della Fondazione Filadelfia, nell'ottica della riqualificazione delle periferie tanto sbandierata in campagna elettorale.

"Nel frattempo, qualcosa è già cambiato: d'ora in poi chi volesse effettuare una donazione per sostenere tale progetto, potrà scegliere liberamente se destinare il proprio contributo al secondo l'otto (sinora l'unico a beneficiare delle donazioni), al terzo lotto o ad altre attività proposte dagli stessi benefattori.

"Un nuovo corso è in atto a Torino e questa ondata di cambiamento, volente o nolente, coinvolgerà anche il Filadelfia. In maniera marginale, positiva o negativa? Sarà il tempo a dirlo...