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Vittorio Caporale, solidità ed anima per l’ultimo Scudetto del Torino

Vittorio Caporale, solidità ed anima per l’ultimo Scudetto del Torino

Figurine / Spegne oggi 71 candeline uno dei perni dell'ultimo tricolore granata: arrivato come jolly, impressionò e convinse tutti

Federico Bosio

Compie oggi 71 anni uno di quei simboli che il popolo granata non potrà mai dimenticare: lo Scudetto del 1976, l'ultimo conquistato e cucito sul petto del Torino, porta infatti sensibilmente anche la sua firma. Si tratta di Vittorio Caporale, ai tempi difensore in grado di ricoprire tutti i ruoli della retroguardia. E proprio per questo motivo, l'ex giocatore era arrivato in Piemonte nell'estate del 1975 con il ruolo di "jolly" adattabile e più esigenze ma non prima linea. Bastò la prestazione fornita all'esordio, alla seconda giornata di campionato, a sovvertire la situazione ed a consegnare al friulano (nato a Moimacco) la casacca da titolare.

Caporale conquistò così immediatamente tecnico e piazza, sino a diventare una colonna assoluta di quel Torino e conquistare non soltanto il tricolore ma - per soppesare quanto il suo apporto fosse determinante per le prestazioni della squadra - anche il soprannome di 'Caporalbauer' da parte della tifoseria, che lo paragonava in questo modo al campione tedesco. Per lui un totale di 95 presenze ed una rete in maglia granata, nelle tre stagioni trascorse all'ombra della Mole, tutte positive: un primo, un secondo ed un terzo posto collezionati dal difensore prima di essere ceduto al Napoli nell'estate del 1978.