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Torino, la ricetta per battere il Carpi: possesso palla e baricentro alto

Il tecnico granata Giampiero Ventura

Temi tattici / Gli emiliani sono votati al contropiede e tendono quindi a subire il gioco avversario; attenzione però alla lucidità sotto porta

Federico Bosio

"Domenica  pomeriggio all’Olimpico di Torino i padroni di casa scenderanno in campo contro il Carpi, avversario non semplice da affrontare nonostante la posizione in classifica e pronto a conquistare punti importanti per la classifica. In effetti, gli emiliani sono reduci da due punti ottenuti nelle ultime cinque giornate ma questi dati possono essere bugiardi e nascondere altre verità; la squadra di castori è infatti in costante crescita e nelle ultime giornate ha dovuto affrontare formazioni di livello decisamente superiore senza mai comunque sfigurare: sconfitto di misura a Napoli (1-0), il Carpi si è arreso solo nel finale a Firenze e proprio negli ultimi minuti è riuscito a pareggiare a San Siro contro l’Inter, prestazioni che comunque hanno portato morale nello spogliatoio emiliano nonostante i risultati conseguiti.

 Mauro Zarate ha condannato il Carpi nei minuti di recupero

"Per il Torino di Ventura sarà quindi necessario affrontare la squadra di Castori con il giusto atteggiamento tattico, leggendo ed interpretando la partita nella corretta maniera. Il tecnico genovese è un maestro di queste situazioni e dunque su queste colonne ci limitiamo ad analizzare le recenti prestazioni del Carpi per trarre le somme della probabile interpretazione tattica del match da parte degli ospiti: nelle ultime cinque sfide, le statistiche parlano chiaro e dicono che gli emiliani si sono rivelati squadra fondamentalmente da contropiede. La grande lucidità sotto porta (praticamente a segno ogni tre tiri nello specchio) non può sopperire alla tendenza di aspettare le mosse avversarie, schiacciandosi verso la propria area di rigore. Sempre rifacendosi ai dati delle ultime cinque partite, emerge come i futuri avversari del Torino siano una squadra estremamente corta: la distanza media tra l’ultimo difensore e la prima punta è infatti di 24,85 metri, davvero pochissimo.

 Il Carpi tende a schiacciarsi troppo attendendo la manovra avversaria

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"Un elemento al quale il Torino dovrà fare attenzione sarà quindi non soltanto evitare le ripartenze, micidiali, ma mantenere anche il possesso palla: contro gli ultimi avversari il Carpi ha sempre avuto modo di giocare la sfera in maniera assolutamente limitata, addirittura il possesso del Napoli contro gli emiliani ammontava al 69%. L’unica occasione nella quale gli avversari non sono riusciti a gestire il pallone attraverso la manovra elaborata ed hanno concesso il 43% di possesso agli uomini di Castori è quella contro il Palermo, quando gli emiliani hanno infatti conquistato un punto e con una maggiore lucidità avrebbero potuto anche ottenere la vittoria.

 La squadra di Castori va in difficoltà se il possesso palla premia gli avversari

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"Anche i dati sul baricentro medio confermano la tendenza del Carpi ad abbassarsi verso la propria area di rigore attendendo la manovra avversaria per poi cercare la ripartenza rapida: mediamente il baricentro biancorosso si colloca a 48,6 metri, dunque nella propria metà campo. Ancora una volta è la sfida contro il Palermo ad innalzare la media, quando i ragazzi di castori hanno  sollevato la propria propensione offensiva cercando la vittoria e portandosi ad un baricentro finale del 57,32%. La strada è quindi tracciata per il Torino di Ventura, che può utilizzare la propria arma più rodata ed efficace per raggiungere la vittoria contro gli emiliani: il possesso palla elaborato ed una pressione offensiva importante, accompagnate da una buona fase difensiva volta a disinnescare eventuali ripartenze ospiti.