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Caos-Juve: “Biglietti agli ultras e infiltrazioni della n’drangheta”

E' scontro tra Marotta e Agnelli riguardo alcune questioni extra-societarie sulle quali è stata ancheaperta un'inchiesta

Redazione Toro News

Ombre e punti interrogativi in casa Juventus. A dispetto dell'ottimo rendimento della squadra di Allegri in campionato, la situazione societaria appare molto meno tranquilla del previsto. Il Fatto Quotidiano, infatti, negli ultimi giorni ha svelato alcuni retroscena che mostrano come tra l'attuale Ad bianconero Marotta e Agnelli non scorra buon sangue. La causa? Il presunto coinvolgimento dell'ex dirigente della Sampdoria nella vicenda che vede alcuni gruppi ultras dietro la gestione della vendita di biglietti e abbonamenti per lo stadio.

COME CALCIOPOLI - Come già accaduto per "Calciopoli", anche questa volta, una vicenda giudiziaria potrebbe alterare gli equilibri societari della Juventus e portare a improvvisi movimenti ai vertici. Il pretesto sarebbe l'inchiesta aperta dalla Procura di Torino riguardo il rapporto fra la società della famiglia Agnelli e i gruppi dei tifosi, sulla gestione dei biglietti e degli abbonamenti. Il patto tacito tra le due parti riguarderebbe nello specifico i ricchi affari di bagarinaggio che ingolosiscono le associazioni mafiose, con la 'ndrangheta in prima linea. Dopo i problemi che negli ultimi anni hanno afflitto il calcio nostrano - e che hanno avuto spesso i bianconeri come protagonisti in negativo - adesso emergono nuovi contrasti sempre più accesi fra il presidente Andrea Agnelli e l'amministratore delegato Beppe Marotta. I due sembrano infatti in rotta di collisione da quando l'Ad bianconero ha "voltato le spalle" ad Andrea iniziando a intrattenere frequenti conversazioni con John Elkann, con il quale il presidente juventino pare abbia avuto più di qualche screzio.

PRIMA MULTA - Altra indagine poi, sempre sui biglietti, aperta dalla Procura federale in novembre. Giuseppe Pecoraro, ex prefetto, ha esaminato i documenti, disposto gli interrogatori e poi, il 20 dicembre, ha concluso l'istruttoria che ruota attorno all'articolo 12 del codice di giustizia sportiva sulla "prevenzione di fatti violenti". Il riscontro? Pare che la Procura federale abbia riscontrato una responsabilità della Juventus e che possa proporre almeno una sanzione pecuniaria (al massimo di 50.000 euro). Pecoraro ha poi concesso alla società bianconera tre settimane per presentare le contro-deduzioni, che sono arrivate il 13 gennaio. Con una sorprendente richiesta: la Juventus, in sostanza, suggeriva a Pecoraro di rivolgersi a Marotta perché Agnelli non si occupa dei biglietti. A quel punto, la Procura ha prorogato i termini di altri venti giorni per consentire all'amministratore delegato bianconero di rispondere e districarsi da una situazione che ora appare piuttosto imbarazzante. Dopo il suicidio del tifoso Raffaello detto "Ciccio" Bucci, considerato l'intermediario fra la dirigenza bianconera e la tifoseria, altre ombre calano sulla Juventus; che si trova ora ad affrontare un ostacolo ben più grande di quello meramente sportivo.

Come accadde undici anni fa per "Calciopoli", la Juve si ritrova a subire un nuovo danno d'immagine e qualcuno dovrà pagare. Toccherà forse al presidente Agnelli, che secondo alcune indiscrezioni avrebbe litigato duramente con il cugino John Elkann? O al mago del mercato Marotta, che anziché schierarsi dalla parte di Andrea sembra abbia instaurato un ottimo rapporto con John? Storie di passioni, screzi e dissidi in casa-Juventus; e ora dovrà saltare qualche testa...