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Caso biglietti-Juventus, Agnelli: “Noi vittime: nostro scopo l’ordine pubblico”

TURIN, ITALY - DECEMBER 11:  Juventus FC President Andrea Agnelli looks on prior to the Serie A match between FC Torino and Juventus FC at Stadio Olimpico di Torino on December 11, 2016 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il presidente bianconero scrive alla Procura Federale

Redazione Toro News

Il Corriere della Sera oggi ha svelato il fascicolo di 36 pagine che Andrea Agnelli e gli avvocati della Juventus hanno inviato alla Procura Federale in merito al caso biglietti che riguarda la società bianconera. I legali del club piemontese hanno chiesto di archiviare la posizione di Agnelli, queste le loro motivazioni: "Lo spessore criminale dei capi ultrà, interlocutori obbligati della società, ha determinato, nei dipendenti deputati a trattare con costoro, uno stato di soggezione che la relazione, pur conoscendola, ha finito col sottovalutare". Agnelli respinge in maniera categorica l'accusa che gli è stata rivolta riguardo al fatto di aver favorito la relazione tra mondo ultrà e criminalità organizzata. Aggiungendo che i fatti riguardanti i rapporti tra Juventus e 'ndrangheta erano già stati esclusi in precedenza. Secondo Andrea Agnelli il Procuratore Figc avrebbe reso una dichiarazione dei fatti non attinente a quanto era realmente avvenuto e aggiungendo anche che: "Il suo unico obiettivo era mantenere l'ordine all'interno dello stadio".

Il presidente della Juventus prosegue poi spiegando i motivi delle concessioni: "Le concessioni sono il frutto della necessità di mantenere un ordine pubblico che è sempre stato gestito in collaborazione con le forze dell’ordine. nessuno ha mai preso provvedimenti. Quindi è stata la Juventus  a doversi occupare all’interno dello stadio della sicurezza, con la necessità quindi di doversi confrontare costantemente con soggetti problematici di difficile gestione".