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Filadelfia, la nuova serie

di Paolo Morelli

I tifosi della 1.FC Union di Berlino hanno deciso di restaurare da sé lo stadio della propria squadra. Armati di vanghe e zappe, e avvalendosi di una colletta e del contributo...

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

I tifosi della 1.FC Union di Berlino hanno deciso di restaurare da sé lo stadio della propria squadra. Armati di vanghe e zappe, e avvalendosi di una colletta e del contributo della città di Berlino, stanno riappropriandosi dello stadio “An der Alten Försterei”. A Torino la situazione è simile. C’è una squadra storica con uno stadio storico caduto in rovina. Ci sono dei tifosi – anche quelli, storici – disposti a tirar su quello stadio con le proprie mani. Ma la situazione è critica, si tratta di ricostruirlo quasi da zero. I tentativi fatti negli anni passati sono stati innumerevoli, ed hanno avuto risultati pessimi. Ma guardiamo alla storia recente.Dopo il fallimento, il terreno era stato riacquistato dal curatore fallimentare da parte del Comune di Torino il 25 maggio 2006. Il primo accordo però prevedeva la costruzione di palazzi su quel terreno, grazie però alla petizione presentata dai tifosi granata, il piano regolatore veniva modificato spostando gli edifici in un’altra zona. I lavori sarebbero dovuti partire il 1° di ottobre dello stesso anno. A inizio 2008, si costituisce una nuova Fondazione con il compito di reperire fondi e mezzi per avviare la costruzione del nuovo stadio. Si parla di due campi di diverse dimensioni, dove il più grande avrebbe una tribuna da 3500 posti che corre su tutti e quattro i lati. I passati progetti di uno stadio da oltre 20 mila posto vengono quindi accantonati perché giudicati «inattuabili».Il 9 maggio, grazie all’emendamento proposto dall’assessore Gian Luca Vignale, la Regione Piemonte entra nella Fondazione Filadelfia come socio fondatore. Sul terreno del Fila, viene prevista un’area commerciale, che servirà per rientrare dei costi. La stessa area che all’inizio fu prevista troppo grande e prevalente rispetto allo stadio, che veniva declassato al livello di «campo di calcio». In settembre si parla dell’ingresso della Provincia, che discute di un probabile contributo alla Fondazione di 500 mila euro. La Regione è invece pronta stanziare un milione di euro, oltre ai 3,5 promessi dal Comune. Manca all’appello il Torino, il quale avrebbe dovuto contribuire con altri 3,5 milioni. Se poi i soldi non bastassero, si potrebbe valutare se il Credito Sportivo non possa venire in aiuto, visti anche i contributi dati all’altra squadra torinese per lo stadio “Delle Alpi”. L’assessore allo Sport Renato Montabone, che segue da vicino la vicenda, assicura che l’intervento del Comune ci sarà, ma sollecita anche quello della società granata. In una conferenza stampa di più di un mese fa, Cairo aveva invece dichiarato di essere «in attesa e di aver dato la propria disponibilità ad investire». Ora però servirebbe un progetto concreto e il mondo granata attende lo smuoversi degli eventi. Montabone spinge per trovare i fondi entro la fine dell’anno, mentre altri componenti della giunta sostengono che ci sia ancora tempo. Ma le pratiche per la ricostruzione, a che punto stanno? Nelle prossime settimane cercheremo di capirlo.