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Il Corriere Torino: “Calcio, giornali e concorrenza”

Rassegna Stampa / L'articolo a firma di Giampiero Timossi a seguito della presa di posizione sulle nostre colonne di Mario Giordano

Redazione Toro News

"Sulle colonne del Corriere Torino di questa mattina si legge, a firma di Giampiero Timossi, un articolo che cita quanto scritto da Mario Giordano, ieri, sulle nostre colonne (clicca qui per leggere). "Quest'estate lo stesso giornale (Tuttosport, ndr) applaudiva la campagna acquisti-mancate cessioni dei granata. Poi si cambia musica. E guarda le coincidenze: la cosa si fa insistente da quando in città sbarca una nuova realtà editoriale, il Corriere Torino. Che abbia successo o meno lo decidono quotidianamente i lettori, ma certo è un segnale importante della vivacità culturale di questa città. Ragion per cui non avrebbero dovuto prenderla male, gli editori concorrenti", inizia l'autore. "Così, con un tempismo almeno sospetto, ecco piovere sulla squadra granata critiche serrate, quotidiane, anche precedenti alle tre sconfitte consecutive nelle quali è incappata la squadra di Mazzarri. Dimenticando, per esempio, che questa squadra ha ora gli stessi punti di quel Toro che con Ventura tornò in Europa League".

"Ad un articolo comparso nella giornata di ieri che suggeriva apertamente a Cairo di vendere il Torino, il Corriere risponde citando proprio le parole di Mario Giordano: "Allora LaStampa &C. che fanno? Decidono che è arrivato il momento di dire a Cairo che «deve vendere il Torino». A chi non importa, non importa a loro, ma ad altri sì: per esempio alla maggioranza silenziosa dei tifosi. Lo dice anche chi silenzioso non è come Mario Giordano, direttore del TG4. Ieri il giornalista, tifoso del Torino, ha sottolineato la campagna di alcuni giornali. E ha aggiunto: «Quello che mi interessa è il Toro. E io continuo a pensare che in Italia oggi solo un pazzo o un nemico del Torino possa chiedere a Urbano Cairo di vendere la società». Infine, conclude Giampiero Timossi, "la Ferrari non vince un mondiale piloti dal 2007 e costruttori dal 2008, ma solo un pazzo chiederebbe a Sergio Marchionne di vendere la società".