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Ascoli-Torino 0-4 Un poker per la svolta

SECONDO TEMPO La ripresa comincia con un tentativo velleitario da parte dell’Ascoli, che non appena battuto il calcio d’inizio prova, senza fortuna, a sorprendere Rubinho con una conclusione dal cerchio centrale. Il...

Redazione Toro News

SECONDO TEMPO La ripresa comincia con un tentativo velleitario da parte dell’Ascoli, che non appena battuto il calcio d’inizio prova, senza fortuna, a sorprendere Rubinho con una conclusione dal cerchio centrale. Il Toro, invece, alla prima occasione colpisce per la terza volta: punizione di Budel, Faisca colpisce male nel tentativo di respingere e il pallone si va ad insaccare alle spalle di Guarna. Tre a zero e partita che sembra completamente chiusa ma al Toro si sa non piacciono le cose facili e anche questa partita lo dimostra. Novanta secondi dopo lo 0-3 D’Ambrosio colpisce, infatti, il pallone con la mano all’interno della propria area di rigore e Pinzani assegna il calcio di rigore. Della battuta si incarica Giorgi, che trova però un super Rubinho sulla propria strada. Il portiere brasiliano va ad abbrancare il pallone a fil di palo, sulla propria destra, meritandosi l’abbraccio di tutti i compagni. E’ l’episodio che mette al sicuro il risultato, perché in caso di 1-3 magari l’Ascoli avrebbe potuto provare a schiacciare il Toro nella propria metà campo per accorciare ulteriormente le distanze. Lerda toglie poi uno stanco Gasbarroni, grande protagonista della gara pur senza andare a segno, inserendo Zanetti e aumentando la copertura a centrocampo. Nonostante questo i granata segnano ancora il 4-0 con Antenucci, che per rispetto verso la sua ex squadra non esulta. Nel finale c’è spazio anche per l’esordio di Miello, centrocampista classe ’92 della Primavera di Asta. Ora il Toro è ad un solo punto di distanza dalla zona playoff, in attesa che tra stasera e domani si completi il trentatreesimo turno di B. La riscossa tanto cercata è arrivata ma per la guarigione completa servirà un risultato pieno anche contro il Grosseto, venerdì sera. Solo in quel caso si potrà parlare di rinascita.

PRIMO TEMPO Lerda, tornato sulla panchina granata dopo la brevissima gestione Papadopulo, abbandona immediatamente la difesa a tre in favore di un 4-4-2 molto scolastico. A centrocampo, come era nelle previsioni, spazio a D’Ambrosio sul versante destro. L’inizio dei granata è veemente. In appena un giro di lancette il Toro colleziona già due calci d’angolo e al settimo minuto trova il vantaggio con Bianchi, al suo quattordicesimo centro stagionale. Nell’occasione il capitano granata svetta sul marcatore diretto e batte imparabilmente Guarna. L’Ascoli ci mette un po’ a riorganizzarsi ma dal quarto d’ora comincia a premere con una certa continuità. Il più attivo è Moretti, che ci prova a più riprese di piede e di testa. Con il passare dei minuti cresce anche la tensione, in campo e fuori. A pagarne le conseguenze è il tecnico bianconero Castori, che protesta in modo acceso in seguito ad un fallo di Rivalta su Cristiano e viene mandato negli spogliatoi da Pinzani. Succede molto meno, invece, per ciò che concerne le azioni pericolose. Il Toro, infatti, controlla senza particolari problemi il risultato, provando ad affacciarsi in avanti in contropiede. Per due volte, però, Antenucci, che l’anno passato realizzò 24 reti con la maglia dell’Ascoli, è egoista e non serve un D’Ambrosio completamente libero sulla destra. Diversa, invece, la situazione quando i palloni arrivano a Bianchi, che in chiusura di primo tempo batte Guarna con un altro colpo di testa, su cross dalla sinistra di Zavagno. Per la prima volta della stagione il Torino si trova in vantaggio di due reti.