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Auguri Roberto Baggio

Roberto Baggio ha compiuto 40 anni, essendo nato a Caldogno il 18 febbraio del 1967. L’Italia, il mondo intero hanno celebrato l’evento, perché Baggio, al di là dei colori che ha indossato, è rimasto indiscutibilmente...

Redazione Toro News

Roberto Baggio ha compiuto 40 anni, essendo nato a Caldogno il 18 febbraio del 1967. L’Italia, il mondo intero hanno celebrato l’evento, perché Baggio, al di là dei colori che ha indossato, è rimasto indiscutibilmente un campione di tutti, uno dei grandi della storia del calcio. Ha giocato nella Juve, ma non è mai stato un “gobbo”, non ne aveva le caratteristiche, non avrebbe mai accettato i compromessi per la vittoria, non ne aveva bisogno, per lui hanno parlato i piedi, ma soprattutto la testa. Non si superano i tanti infortuni se non si è dotati di una grande forza di volontà, di dedizione, ma soprattutto di passione. Oggi Baggio non ama questo calcio, non può amarlo, si è chiuso nel suo silenzio, tanto a parlare per lui restano i ricordi, le immagini che passano nella memoria di tutti, il ragazzo dagli occhi che ridevano e accarezzavano le stelle.

"Una storia fantastica, di quelle che bacia i belli, ma qualche volta si distrae e li abbandona. Quante volte abbiamo visto una smorfia di dolore nei suoi occhi vivi e chiari, che si confondevano con l’erba che lui sfiorava con il suo piede magico. Per sbaglio ha indossato la maglia bianconera, tuttavia il cuore è rimasto profondamente viola, ma sarebbe stato perfetto anche per il Toro. Bello, magico, terribilmente sfortunato, vero e leale, come solo i grandi campioni sanno essere, genuino e innamorato del calcio, non di se stesso.

"Proviamo a immaginarlo con la maglia granata, il dieci di Valentino sulle spalle da onorare in modo esemplare, e da lassù il Capitano avrebbe sorriso al suo giovane erede. L’avremmo visto volentieri rimboccarsi le maniche e suonare la carica, perché i campioni come Baggio non hanno tempo, sono figli dell’immortalità. Il Divin Codino è stato anche vicino al Toro, bufale di mercato o qualcosa di concreto? Eppure quando la squadra di Camolese arrivò in A dopo una grande impresa in B, si parlò proprio di lui come rinforzo, quel leader che da anni al Toro non si vede.

"Il calcio è fatto anche di sogni, ne abbiamo bisogno, soprattutto ora che si è toccato il fondo. Gli auguri Baggio se li merita da tutti, perché quando un campione offre meravigliose sensazioni si ama senza mai chiedersi il perché.