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Belotti, a un’Italia così manchi solo tu

Editoriale / Se schierato come finalizzatore di una squadra offensiva il Gallo può essere letale, ma serve che il Toro lo metta in condizione di tornare al top

Gianluca Sartori

"Forse è scoccata la scintilla giusta per l'Italia di Mancini, che ha vinto in Polonia (0-1) meritatamente, dimostrando di avere acquisito uno zoccolo duro del gruppo e una mentalità precisa. Nel match amichevole contro l'Ucraina e in quello contro Kamil Glik e compagni, Mancini ha schierato la stessa formazione iniziale, un 4-3-3 senza centravanti fissi, con Bernardeschi-Chiesa-Insigne a scambiarsi le posizioni in avanti. E l'Italia è piaciuta per l'idea di giocare nella metà campo avversaria, con possesso palla e pressing alto. Però con i polacchi il gol è arrivato al sedicesimo tiro in porta, al 92' e con un terzino come Biraghi. Dunque è evidente che a questa Nazionale in fase di ripensamento per non dire di rinascita, che Mancini sta iniziando a plasmare proprio ora dopo qualche partita di studio, manchi un attaccante centrale che sia un vero finalizzatore.

"Chi potrebbe essere questo finalizzatore, se non Andrea Belotti? Lasciato fuori - troppo severamente - per questa tornata di convocazioni, il capitano del Torino è al momento l'attaccante italiano che meglio risponde all'identikit di cecchino d'area di rigore, che peraltro si attaglia bene ad una squadra che, in prospettiva Euro 2020, si fonda sulla generazione di calciatori nati dal 1992 al 1996. Belotti non è un fenomeno che vince le partite da solo e non lo sarà mai, ma dategli un pallone buono in area di rigore e saprà cosa farne. Se la squadra gioca per lui, lui premia il lavoro di tutti. Sebbene a qualche tifoso granata eccessivamente umorale bastino tre partite senza gol per dimenticarselo, Belotti è uno dei pochi attaccanti ad aver segnato 50 gol in Serie A con la maglia del Toro. Con la Nazionale ne ha fatti 5 in 20 partite. Ora tocca a lui tornare a fare gol con continuità. A lui e anche al Torino di Mazzarri, che lo deve mettere in condizione di rendere al meglio: finora la squadra non lo ha fatto e questo è il problema principale. Manca un mese a Italia-Portogallo, chissà che non possa essere la partita di Belotti. Ma servono i gol e serve un Toro che giochi per il suo capitano.