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Berenguer e Parigini, le chiavi dell’elasticità tattica del Torino

Focus on / Grazie ai due esterni a disposizione di Mazzarri, il Toro può cambiare completamente pelle a gara in corso

Silvio Luciani

È già successo a Verona e potrebbe succedere anche a Bologna: Mazzarri sta pensando sempre più di frequente a quel 4-4-2 a trazione anteriore. Per ora l'idea sarebbe quella di proporlo a gara in corso, vista l'incertezza sulle condizioni di Zaza, e se Mazzarri può farlo senza praticamente cambiare uomini, il merito è di Berenguer e Parigini. I due granata, decisivi nelle ultime uscite, permettono al tecnico del Toro di cambiare totalmente l'assetto tattico alla squadra, passando dalla difesa a tre a quella a quattro.

DUTTILITÀ - È un’arma potenzialmente fantastica quella nelle mani di Mazzarri. Un sistema di gioco simile a quello adottato da Antonio Conte, sia con la Nazionale che con il Chelsea. In quei casi Moses e Candreva riuscivano a fare tutta la fascia nonostante fossero esterni offensivi (esattamente come Berenguer e Parigini). A seconda delle esigenze dettate dai momenti della partita poi, l’esterno può adottare un atteggiamento completamente offensivo e, bloccando l’altro esterno (ad esempio Aina o De Silvestri) ecco il 4-4-2 (o 4-2-4 che dir si voglia).

ZAZA - La positività di questa opzione è già stata verificata contro il Chievo e, visto che Zaza potrebbe non essere rischiato dal primo minuto, in caso di bisogno potrebbe essere riproposta a Bologna a gara in corso. La corsa, la capacità di saltare l'uomo e di essere sempre pericolosi di Parigini e Berenguer, favorisce anche la convivenza tra Falque, Zaza e Belotti: sono loro i jolly esterni di Mazzarri, capaci di cambiare la squadra e il suo atteggiamento.