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Buona Pasqua granata: non mollare il presente, per indirizzare il futuro

Auguri a tutti / Domenica di pausa, per giocatori e tifosi: protagonisti o pubblico, oggi è un giorno per la famiglia. Ma domani sarà di nuovo Torino

Nikhil Jha

"Non era, probabilmente, la Pasqua che i tifosi granata si attendevano. Ci si era lasciati a Natale, infatti, con la speranza che i passi falsi con Juventus e Udinese fossero soltanto episodi: il campionato ha raccontato una storia diversa, la storia di un Torino che sembra aver perso la propria identità, dietro un gioco e dei risultati che non rispecchiano né le attese di inizio stagione, né le prestazioni degli anni recenti.

"In mezzo, 14 partite in 12 settimane che non hanno regalato la svolta che spesso le squadre di Ventura rivelano nel girone di ritorno. Tante occasioni perse (Verona, Carpi), poche soddisfazioni (Frosinone, Palermo), qualche buona prestazione non accompagnata da punti pesanti (Milan, Lazio, Juventus). Insomma, non abbastanza per riscaldare gli animi di un popolo granata che sembra ormai rassegnato a una stagione da concludere nell'anonimato, sperando che si tratti semplicemente di una transizione che l'anno prossimo permetta, ai giovani già integrati, di aggiungere degli innesti pronti a far compiere il salto di qualità a questo Torino. La salvezza, infatti, è al momento al di là di ogni ragionevole dubbio. Guardando le avversarie e contando le tendenze degli ultimi anni, ci vorrebbe davvero un harakiri granata perché la situazione in classifica si complichi veramente; decisamente più probabile vivere un finale di stagione senza brivido, che però permetta a chi ha giocato di meno quest'anno di prendere feeling con l'ambiente che l'anno prossimo potrebbe vederli protagonisti.

"È soprattutto a questo che deve puntare il Torino, mentre si appresta ad affrontare l'ultimo quinto di stagione: gettare le basi migliori su cui progettare il futuro. Per la prima volta da anni, e dalla pausa natalizia questa sensazione è cresciuta esponenzialmente, c'è incertezza sulla guida tecnica dell'anno prossimo, e qui si vedrà la vera abilità della dirigenza nel far soffiare il vento a proprio favore, qualunque siano gli eventi da affrontare. Perché il Toro è questo, e smantellare, qualunque sarà allenatore che siederà sulla panchina l'anno prossimo, sarebbe da folli, oltre che portare a un dichiarato fallimento del progetto.

"Avanti con le proprie idee, dunque, con la testa già al futuro. Per regalare ancora qualche scossone (positivo, s'intende) a questa stagione, con la consapevolezza che anche la prossima Pasqua si sarà comunque qui, a vivere accanto a questa squadra. E, comunque vada, questa è la cosa più importante.