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Burdisso, Ansaldi e l’Argentina: la strada per il Mondiale è sempre più in salita

Focus on / Le speranze dei due granata non sono - giustamente - ancora spente, ma per differenti ragioni il pass per Russia 2018 sembra complicarsi

Federico Bosio

"L'Italia non parteciperà al Mondiale di Russia 2018, ma per cominciare l'inevitabile e necessaria quanto tardiva rifondazione la Nazionale sta in questa sosta disputando alcune amichevoli contro altre selezioni: tra due giorni gli azzurri affronteranno l'Inghilterra, mentre due sere fa - nella prima di Di Biagio sulla panchina della Nazionale maggiore - sono capitolati 2-0 contro l'Argentina. Un'Argentina che, dopo le difficoltà incontrate nel corso del girone qualificatorio, si appresta a presentarsi alla competizione internazionale come una compagine ritrovata e solida in tutti i ruoli: finalmente, anche in difesa. Una notizia che non rende la strada semplice a due pedine granata che ad oggi sperano ancora in una sempre più lontana convocazione: Cristian Ansaldi e Nicolas Burdisso.

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"ANSALDI - Cominciamo dal laterale, quello che tra i due aveva forse maggiori possibilità di rientrare nell'elenco per Russia 2018 a bocce ferme: le qualità non si discutono, pur non supportate da una tenuta fisica cristallina. Il vero problema dell'ex Inter sembra essere diventata la concorrenza, poichè l'albiceleste osservata pochi giorni fa contro gli azzurri ha dimostrato di poter puntare sulle fasce difensive su altri giocatori dalla carta d'identità meno datata e di grande prospettiva. Su tutti, senza dubbio, Tagliafico. Da evidenziare è inoltre la flessione che ha accompagnato il terzino granata nell'ultimo periodo: se per la prima parte di stagione si era sempre rivelato tra i migliori in campo risultando decisivo in entrambe le fasi, nelle più recenti partite il rendimento di Ansaldi è decisamente calato e ad oggi non è, oggettivamente, da Nazionale. Il laterale può però ancora sperare, riprendendosi.

"BURDISSO - Discorso diverso invece per il centrale, arrivato in granata con il "compito" di rappresentare un'alternativa d'esperienza ed una chioccia per i più giovani e che è invece riuscito a conquistare una maglia da titolare garantendo maggiori sicurezza ed equilibrio alla squadra. Al di là del fatto che anche in questo caso la concorrenza nel ruolo non manca affatto (su tutti, Otamendi e Fazio sono i titolari indiscussi, ma l'albiceleste vanta anche altri profili), lo scoglio principale sembra piuttosto rappresentato dall'età del difensore, che tra poche settimane spegnerà 37 candeline. Come dimostrato al Torino, la forma fisica è ancora impeccabile, ma sarebbe comprensibile se l'Argentina preferisse puntare su profili differenti per la competizione internazionale, nel naturale processo di svecchiamento. Per conquistare il pass, Burdisso dovrà davvero chiudere la stagione fornendo prestazioni al di sopra della media, da protagonista assoluto. Per entrambi, in ogni caso, la strada verso Russia 2018 pare complicarsi.