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Burdisso: “Le origini piemontesi, la malattia di mia figlia, la scrittura: ecco chi sono”

Redazione Toro News

"Vero maestro di Burdisso è stato il papà: "Mio papà è stato professionista per un anno, e io e mio fratello tanto abbiamo imparato da lui. Soprattuto questa voglia di imparare costantemente, di migliorarsi, di avere sempre tanta passione: una cosa simile tra Argentina e Italia è proprio la passione, l’approccio al calcio. Idolo? Mai avuto un idolo calcistico. Giocavo a centrocampo all'inizio, e mi piaceva Redondo quando giocava al Real. Quando avevo 14 anni mi han detto che dovevo fare il centrale, e come idolo ho sempre avuto mio papà: mi dava piccoli consigli e altri compagni non avevano questa fortuna. Lui è stato un esempio per me, insieme alla mia famiglia".

"Burdisso continua, parlando del papà come il miglior maestro di calcio e di vita che abbia mai avuto in carriera: "Si, è stato lui il tecnico che mi ha insegnato di più. Sa un sacco di calcio. Poi ho avuto altri grandi maestri di calcio, come Mourinho, Mancini, Luis Enrique, Spalletti, Montella, Ranieri… In Argentina ho avuto anche Bianchi, Bielsa e Maradona in Nazionale. Da tutti ho imparato qualcosa e soprattutto ho capito che tipo di persona avevo davanti".

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