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Burdisso: “Le origini piemontesi, la malattia di mia figlia, la scrittura: ecco chi sono”

Redazione Toro News

Burdisso, poi, tocca uno dei passaggi più dolenti della sua vita, ovvero la malattia della figlia, riscontrata nel 2004: "Il calcio è stato d’aiuto, ma ad un certo punto della mia carriera ho dovuto fare una scelta. Dovevo scegliere tra calcio e famiglia, ero appena arrivato a Milano, nel 2004, e mia figlia aveva la leucemia, e ho scoperto un nuovo mondo che nessuno vorrebbe conoscere. Una  volta che sei dentro t’informi, capisci che si può andare avanti: e lì ho capito che dovevo staccare dal calcio, fermarmi, perché dovevo andare all’ospedale per la chemio. Ho avuto la fortuna di trovare l’Inter che mi ha aiutato tanto, con Moratti e Mancini che mi han dato questa possibilità. Per 6 mesi sono andato in Argentina a fare queste cure. E non parlo di questo per far sì che mi si veda come eroe, a volte i giornalisti e i media han bisogno di un eroe: io ho fatto quello che ho potuto fare, e purtroppo c’è gente  che non ha la mia fortuna di poter staccare dal lavoro per questi motivi. Era il 2005, alla fine lei è guarita quindi è stato un lieto fine. Ho avuto la fortuna di poter scegliere e smettere per quel periodo, ci sono tanti genitori che non possono. So che ci sono tante persone che stanno vivendo queste cose, e ricordo che allora la cosa che mi aiutava di più era sentire l’esperienza di qualcuno che lo aveva già provato"

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