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Cairo e Mihajlovic si ritrovano: tra polemiche e affetto inalterato per il Toro

TURIN, ITALY - FEBRUARY 12:  FC Torino head coach Sinisa Mihajlovic (L) and president of FC Torino  Urbano Cairo sit on the bench prior to the Serie A match between FC Torino and Pescara Calcio at Stadio Olimpico di Torino on February 12, 2017 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il rapporto / Da quel botta e risposta dello scorso gennaio al delicato scontro di sabato prossimo: il presidente granata e l'ex tecnico di nuovo faccia a faccia

Redazione Toro News

""Sicuramente Sinisa Mihajlovic avrà le sue motivazioni per fare bene sabato..." Urbano Cairo è pronto a ritrovare il tecnico serbo, da lui esonerato il 3 gennaio 2018. Il patron granata non cacciava un tecnico da sette anni, ma la decisione fu presa dopo il derby di Coppa Italia in cui i granata avevano perso 2-0, tra polemiche per il Var ed un'altra espulsione del tecnico. "La partita con la Juve non c'entra  - disse Cairo, spiegando la scelta - non ero soddisfatto di come andavano le cose in campionato. I risultati sono troppo discontinui e, nonostante in estate la squadra sia stata rinforzata, abbiamo quattro punti in meno dello scorso anno. E' stata una decisione sofferta ma che sentivamo necessaria". Mihajlovic si chiuse in un silenzio rotto solo da Valerio Staffelli di Striscia la Notizia, che pochi giorni dopo gli consegnò un tapiro d'oro. "Sto diventando una mezza sega. Arriva un allenatore nuovo che in un giorno cambia giocatori, sistema di gioco, e vince 3-0! Inizierò a fare pugilato, mi piacciono gli sport di contatto", disse Miha dopo che Mazzarri all'esordio superò il Bologna in casa. Per poi lanciare una frecciata a Cairo: "Lo ringrazio per avermi dato la possibilità di allenare il Torino. Ma mi sarebbe piaciuto se mi avesse chiamato lui per dirmelo". 

La replica del presidente non si fece attendere: ai microfoni di Radio 24, con toni molto diversi da quelli equilibrati con cui si esprime solitamente, Cairo disse che "Mihajlovic il contatto quotidiano ce l'aveva con Petrachi, per questo è stato lui a chiamarlo. Piuttosto dovrebbe dire che Cairo avrebbe dovuto esonerarlo due mesi prima e non l'ha fatto. Non serve lamentarsi per il Var, alla fine se uno ha la capacita di mettere bene una squadra in campo per vincere alla fine i risultati arrivano, non è da lui fare un certo tipo di rimostranze". Poi Cairo e Mihajlovic, dopo quegli infuocati giorni di gennaio, continuarono ognuno per la propria strada. Sinisa in estate ha avuto l'incredibile esperienza con lo Sporting Lisbona, che lo esonerò pochi giorni dopo la firma per un cambio di presidenza; il Toro di Cairo non è ugualmente riuscito a conquistare l'Europa ma in estate ha potuto pianificare la costruzione di una squadra che quest'anno dovrebbe lottare sino alla fine per la qualificazione.

Nello scorso novembre, prima di approdare al Bologna, Sinisa è tornato a parlare di Toro: "Se è un Toro simile al mio in termini di risultati? No, non è giusto dire così. Mazzarri è un ottimo allenatore, ha un’ottima squadra. Un Torino più forte di quello che avevo io. Lo ha detto lo stesso presidente Cairo, che ha costruito una squadra per andare in Europa. Ha speso, ha speso…" E poi ancora: "Io resto sempre un tifoso del Toro, ho un ottimo rapporto con tutti. Quando li seguo, tifo sempre per loro al di là di quello che si potrebbe pensare. Però per l’Europa la vedo dura. Ci sono sei squadre, ovvero Juve, Napoli, le due milanesi e le due romane, che hanno qualcosa di più. E poi ci sono anche Atalanta e Fiorentina in corsa, oltre al Sassuolo che sta giocando bene. Sarà dura, ma se il Toro dovesse farcela sarei contento". Non si aspettava, forse, che proprio lui si sarebbe trovato sulla strada dei granata pochi mesi dopo. Sarà interessante, dunque, sentire le sue parole in occasione della conferenza stampa della vigilia da Casteldebole.