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Cairo: “Ljajic ceduto a malincuore. Questo è il Toro di Mazzarri”

Il Presidente parla a Radio Deejay, facendo il punto su mercato e campionato

Redazione Toro News

"Urbano Cairo è intervenuto ai microfoni di Radio Deejay, commentando così il mercato granata e questo inizio campionato: "Niang e Ljajic? Diciamo che il mister li avrebbe tenuti volentieri. C'erano molti attaccanti bravi e non era sicuro il posto per nessuno. Avendo Zaza, Belotti, Iago (e Soriano-Baselli trequartisti) diventava difficile per Ljajic poter avere il posto fisso: evidentemente ad un giocatore importante come lui non piace fare panchina e ha scelto diversamente, e avendo anche un'offerta importante dalla Turchia ha deciso di andarsene. Tra l'altro in Turchia hanno una legislazione molto favorevole dal punto di vista fiscale, pagano molto poco di tasse. E possono permettersi di fare questo tipo di operazioni". Ancora il Presidente Cairo su Ljajic: "A me Ljajic piaceva molto, giocatore tecnico divertente, ma poi quello che conta è la squadra e che ci sia uno spogliatoio concorde. Vedere musi lunghi non è bello, e a malincuore questa operazione era giusto farla"

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"Sulla SPAL e sui nuovi arrivati: " SPAL Capolista? Rispetto molto la SPAL, sono bravi. Abbiamo anche buoni rapporti con loro per via del mercato, avendogli dato diversi giocatori. Si sono salvati e sono partiti alla grande. Grande rispetto per la SPAL. Meité? Lo seguivamo da tempo, è un buonissimo giocatore con fisicità e qualità. Sta lavorando con lui per portarlo al tiro più spesso e direi che ci sta riuscendo. Aina? Fisico incredibile, buona qualità tecnica. Aina lo volevamo già anni fa quando c'era Conte, quest'anno c'era la possibilità e lo abbiamo preso".

"Sul complesso della squadra: "Squadra a misura di Mazzarri? Mi sembra che abbiamo fatto molti innesti e cambiamenti, da Izzo a Bremer, poi Meité, Soriano, Aina, Djidji e Zaza. Li abbiamo scelti con lui, li ha voluti, certamente questa è la squadra di Mazzarri - che infatti è contento. Non vogliamo fare proclami, ma si parte con il piede giusto e il numero di giocatori giusti. Mazzarri voleva una rosa quasi contata, per poterli utilizzare tutti".

"Infine, una piccola parentesi sull'Alessandria, squadra nel cuore di Cairo per via delle sue origini: "Quando sono da quelle parti lì vado sempre a vederla, anche perché ci sono molto legato essendo di quelle parti e mio padre ci giocava. In bocca al lupo a loro".