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Cairo, Pederzoli e Sereni in conferenza

Conferenza-stampa congiunta del presidente Urbano Cairo e di Matteo Sereni in corso in questo momento presso il centro Sisport. Dalla conference room vi teniamo aggiornati in diretta sulle dichiarazioni dei due "numeri...

Redazione Toro News

Conferenza-stampa congiunta del presidente Urbano Cairo e di Matteo Sereni in corso in questo momento presso il centro Sisport. Dalla conference room vi teniamo aggiornati in diretta sulle dichiarazioni dei due "numeri uno" del Torino. Con loro anche il ds Pederzoli.

Cairo: "Immaginate perchè siamo qua?Chiaramente è una cosa che vi aspettavate, immaginavate che eravamo vicini a questo rinnovo contrattuale con Matteo Sereni, e in effetti l'abbiamo fatto. L'abbiamo fatto qualche giorno, ma ci tenevamo ad annunciarvelo di persona, io personalmente sono venuto apposta a Torino perchè la considero cosa di enorme importanza per noi. Un contratto di durata triennale, con scadenza nel 2011. Ci siamo visti a cena a Milano con Pederzoli, con Matteo e sua moglie nonchè sua procuratrice, una bella serata; e a fine serata, ci abbiamo messo davvero cinque minuti, abbiamo trovato l'accordo, perchè era una cosa che ci faceva piacere fare, ad entrambi. C'è stato un momento a fine stagione in cui volevamo farlo, a fine stagione, poi una serie di cose soprattutto extracalcistiche ho dovuto rinviare di qualche giorno, poi si è scivolati a dopo il ritiro. A Sereni dette fastidio che tutti dicessero "accordo fatto" quando in realtà l'accordo non era stato ratificato. Io ho sempre voluto dire "la considero una cosa che faremo"; per quanto mi riguarda Matteo, che ho conosciuto meglio al workshop dello scorso anno, nutre con me un rapporto quasi da vecchi amici, visto che siamo quasi coetanei (ride). Abbiamo giocato a calcio insieme nel workshop, abbiamo vinto insieme, visto che deve vincere per forza la squadra del presidente... Avevamo un gran rapporto, di armonia e comunione; lo abbiamo ritrovato alla grandissima.Abbiamo trovato un portiere di grande qualità, che ha fatto una stagione straordinaria decisivo per il Toro, un incidente quest'anno dal quale si sta riprendendo veloce, un ragazzo apprezzato dallo spogliatoio, un ragazzo per bene, apprezzatissimo dai tifosi: il suo rinnovo era una cosa che volevo, sono contentissimo di questi tre anni insieme. E chissà che non possano essere di più, dopo".

Sereni: "Nessun vincitore, la cosa più bella è stata la serata piacevole insieme, conclusa con una stretta di mano. Non un contratto a tavolino con discussione, una bellissima cena, vino buono perchè scelto dal presidente. Cos'ho mangiato? Mozzarella di bufala e crudo tagliato a mano, fagottino di carne e carciofi, caffé, vino Tignanello, e due multe all'autovelox tornando a casa". Cairo: "Veramente?" Sereni: "No, scherzo! Seriamente: accettato volentieri l'invito del presidente, pensavo si parlasse di contratto, ma non mi aspettavo una stretta di mano che risolvesse tutto. Che risolvesse una situazione che in certi momenti mi aveva pesato. Io quando dico le cose...sono quelle; mi è cambiato la vita da quel momento, non esagero. Io voglio chiudere la mia carriera al Torino, e ora non penso ad altro. Il presidente mi ha fatto un regalo grandissimo. Come sto? Sto lavorando bene, non ci sono grandi problemi, vedremo da qui a domenica; vedrà l'allenatore".

Ancora Sereni: "Ora abbiamo una squadra quadrata, si pensava di aver toccato il fondo ma ora si sta risalendo, sta facendo un bel calcio, mi piace; sta lottando non solo in campo, ma anche contro agenti esterni che la danneggiano... Mi sta piacendo questa squadra, spero vada avanti così per dare soddisfazione a chi soffre per lei. A vederla in tv si scopre con immediatezza l'errore che va ad incidere sul risultato finale, si soffre molto di più. Io penso si potrebbe arrivare alla moviola in campo, con un monitor per il quarto uomo, come facciamo tutti a casa... evidentemente, qualche ente più importante non gradisce. Sarebbe complicare un gioco nato semplice, ma... " Interviene il presidente: "Come avviene nel rugby, nel tennis... La tecnologia avanza, e riuscire ad arrivare ad un risultato che sia il più vicino a quanto avviene il campo credo sia una cosa giusta. La moviola in campo non vuol dire consultarla in continuazione; si potrebbe dare una o due opportunità a squadra per partita. Due minuti di tempo, come quando entra il massaggiatore in campo. Sarebbe un modo per evitare le sequenze polemiche successive. Io penso che gli arbitri italiani siano molto bravi, facciano un lavoro difficile e vadano aiutati; ma appunto, vanno aiutati. Io non penso pensare di vedere vanificati, o non valorizzati, i grandi investimenti che faccio, da decisioni prese in un nanosecondo che però mi penalizzano. Credo alla buona fede, se no mi ritirerei; ma ci deve essere una tutela degli investimenti e degli arbitri stessi. Nel rugby fanno così; ho un dubbio: consulto il monitor".

Cairo, Lo Monaco ha detto che chiedere compensazioni fa parte di Calciopoli: "Io non ho mai chiesto compensazioni, ci mancherebbe. Non ha mai parlato per nove mesi e sette giorni. Ho fatto una volta una esternazione perchè avevo anche centinaia di persone che mi dicevano "non può più tacere". Dopodichè, Lo Monaco ha detto solo che non ci si deve lamentare; e io condivido. A Catania, l'anno scorso feci i complimenti a lui per il suo pubblico, impeccabile, come tutto l'ambiente, nonostante avessimo appena vinto una partita importante, a sette partite dalla fine. Non ci fu mezza parola, grandissimo fair-play. Pubblico appassionato ma molto sportivo, Lo Monaco è un amico quindi so come ha detto la cosa, l'ha fatto in generale, non riferito a me, sa bene che erano nove mesi e mezzo che non parlo. Sarà una bella partita".

Sereni e la Nazionale: "Non ci ho mai pensato. Sinceramente. Anche l'anno scorso, quando c'è stata la possibilità. Ho sempre pensato a far bene in casa mia, dall'anno scorso è questa la mia Nazionale. Il giorno che arriverà, se arriverà, bene; se no, ho già fatto tanto. Mia moglie? Io ho la fortuna di avere al fianco una grande donna. E' il mio parafulmine, mi fa coraggio, io mi auguro che ogni calciatore possa avere al suo fianco...non mia moglie, ma una con le sue caratteristiche. Non potevo chiedere di meglio, ancora prima che iniziasse a fare questo lavoro. Quando dicevo che non pensavo al contratto, beh, c'è stato un momento di sconforto che mi allontanava col pensiero da quello cui dovevo pensare, cioè il terreno di gioco; ero più portato a innervosirmi. Il gestaccio? No, quello lo rifarei. Perchè non tollero la maleducazione di certe persone. Mi sono già scusato con la curva Primavera, era rivolto ad alcune persone che hanno insultato quanto ho di più caro, e in primis li ho invitati a dirmelo in faccia, e in secondo luogo cercavano proprio le parole per farmi più male... quelli non li reputo neanche tifosi del Torino. Si può fischiare, criticare, la gente paga e sarebbe meglio incitare anche nelle difficoltà, ma il fischio, lo sprone, ci sta; ma insulti così diretti, così pensati...non li cito, perchè non è bello. Quando sono venuto qui, ho sposato una causa, e quella causa si chiama Torino. Mi han fatto uscire di testa, perchè sono molto freddo in molte occasioni ma hanno tirato fuori la parte peggiore di me, e lo rifarei". Ultima parte sul rientro: "Con un po' più d'attenzione generale dobbiamo evitare di prendere certi gol che prendevamo. Sarà importante per me rientrare in una squadra solida". Strette di mano, sorrisi e saluti.