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Calciopoli. Ora tocca alla Giustizia sportiva

Dopo la sbornia per il trionfo e il giusto tributo alla Nazionale di ritorno dalla Germania, toccherà alla Giustizia sportiva. La vittoria di Berlino è un motivo in più per ridare credibilità al...

Redazione Toro News

"Dopo la sbornia per il trionfo e il giusto tributo alla Nazionale di ritorno dalla Germania, toccherà alla Giustizia sportiva. La vittoria di Berlino è un motivo in più per ridare credibilità al calcio italiano, trasformando questi giorni in un vero passaggio “rivoluzionario” sotto l'aspetto sportivo e giuridico. I dirigenti che hanno imbrogliato, tramato, ingannato i concorrenti, ma soprattutto i tifosi, devono pagare. In una parola: radiazione. E con loro, i club coinvolti.

"Zaccone, l'avvocato della Juventus, ha definito “congrua” per i bianconeri la condanna alla serie B con penalizzazione. Lo ha fatto in sede processuale, in pratica riconoscendo le colpe dei bianconeri e tentando un patteggiamento. Suo compito è salvare il club e come tutti gli avvocati non lo fa seguendo l'etica del giusto o sbagliato: in questo caso reputa un successo professionale limitare i danni. Si appella alla clemenza della Corte (Federale). Ma non riusciamo a immaginare per quali reconditi motivi la Caf dovrebbe sposare una linea “soft” per la sentenza, dopo che i “furbetti” del pallone hanno esposto al pubblico ludibrio lo sport nazionale alla vigilia dei Mondiali. Il tempo dei compromessi, delle “chiacchierate goliardiche” al telefono, delle cene “a casa di amici”, insomma del mondo “border line”, per dirla alla Giraudo, dove tutto è lecito purché procuri un immediato interesse di parte, infischiandosene delle regole, deve e può finire. Ripeto, il momento è potenzialmente rivoluzionario. L'Italia è tornata sul tetto del mondo dopo 24 anni, non la si faccia ricadere subito. Potrebbe farsi molto male.

"P.S. Nelle immagini che arrivavano ieri sera da Berlino, in tribuna d'onore, dietro al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si distingueva il faccione dell'onorevole Clemente Mastella, ineffabile ministro della Giustizia. Avrà voluto sondare il terreno con gli altri Azzurri per quanto riguarda la sua proposta di amnistia per calciopoli in caso di vittoria sulla Francia, dopo che Gattuso aveva risposto: “No grazie”? Non ci teniamo a saperlo. Come non ci tenevamo a vedere il faccione di Mastella in diretta planetaria.