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Carica, incorna e sa anche soffrire: è il Toro che i tifosi volevano

Il punto / Contro la Fiorentina una prestazione completa: e la squadra lancia un messaggio al campionato

Gianluca Sartori

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"La partita contro la Fiorentina era stata presentata come una prova, un esame di maturità. Ebbene, a esame terminato si può dire che da tempo il tifoso del Torino non si riconosceva così tanto negli undici giocatori che scendono in campo con la maglia granata: è l'impressione chiara e forte che si ha al termine di una settimana che ha visto la squadra di Mihajlovic gonfiare il petto a distanza di sette giorni contro Roma e Fiorentina. Due vittorie belle, convincenti, che rappresentano un messaggio al campionato: attenti a questo Toro, che ha l'entusiasmo, la determinazione e anche e soprattutto le qualità per potersela giocare con tutti.

"E' un Torino che fa innamorare il proprio pubblico, dicevamo, come da tempo non succedeva. Senza nulla togliere ai buoni risultati raggiunti da Giampiero Ventura nel suo quinquennio, questo Toro ha scacciato in fretta dal cuore dei tifosi il ricordo della squadra del mister genovese. Quella sorniona, attendista e fin ossessivamente organizzata dal punto di vista tattico; questa volitiva - anzi, a tratti arrembante - spavalda e in grado di regalare brividi e spettacolo. Contro la Fiorentina si è visto un Toro per certi versi ancora migliore di quello visto contro la Roma: se contro i giallorossi si era già avuto un saggio importante del tasso qualitativo della squadra, contro i viola i granata hanno dimostrato di saper soffrire, perchè il team di Sousa aveva le qualità per far correre pallone e avversari. E dove non è arrivata la squadra, c'è arrivato Hart: il portiere inglese ha classe e carisma, e rappresenta la prima certezza di questo Torino.

"Contro la Fiorentina una prestazione completa, per un Torino che ha saputo leggere la partita nel migliore dei modi - la rete di Babacar è l'eccezione - colpendo l'avversario quando era ora e serrando le fila nel momento più difficile, il quarto d'ora finale del primo tempo, trovando poi gli accorgimenti giusti una volta iniziata la ripresa. Sintomo di unità di intenti e anche di lucidità collettiva nel trovare le contromosse adeguate. Guardando al futuro prossimo, non ci sono dubbi che la partita di Palermo, fra 15 giorni, sarà una prova del nove dal significato importante, con i granata che partiranno da favoriti e dovranno fare la partita. Intanto però, questo Torino carica, incorna e sa soffrire: è il Toro che, per eccellenza, piace ai tifosi granata.