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Carpi-Torino: per i granata una partita da “tutto fumo e niente arrosto”

Giampiero Ventura, richiama i suoi durante il match Carpi-Torino

Carpi-Torino 2-1: i granata in vantaggio solo nelle statistiche. Sul campo sono gli emiliani a spuntarla

Federico Lanza

"Stanco, senza idee e supponente. Forse vittima della sua stessa ambizione o della sua pesante mancanza. Il Torino, che aveva compiuto passi importanti in queste prime giornate di Serie A, ha mostrato contro il Carpi un'involuzione a tratti preoccupante e inspiegabile. Come si può passare da una vittoria importante (in 9 uomini) contro il Palermo ad una sconfitta in maniera così netta? Tessiamo le lodi della squadra di Sannino: in tre giorni ha fatto l'impossibile, riuscendo a portare a casa i primi tre punti in Serie A della società emiliana. Il Torino, tuttavia, ha le sue pesanti colpe, anche se le numerose assenze rappresentano un alibi che non indifferente.

"Partiamo dai due esterni di centrocampo: Gastón Silva e Davide Zappacosta. L'uruguayo ha interpreato il ruolo che solitamente spetta a Molinaro e, prima di lui, all'infortunato Avelar. Pur non essendo il suo ruolo naturale, Silva non ha sfigurato affatto, andando addirittura vicino al vantaggio con una bella conclusione a metà primo tempo. É pesata, nell'economia della partita, molto di più la brutta prestazione di Zappacosta: dato il grande investimento di Cairo in estate, ci si aspetta molto di più dall'ex Atalanta. Le corsie laterali, dunque, sono rimaste praticamente bloccate: appena il 46% delle azioni offensive sono transitate per le zone esterne del campo.

 Maxi Lopez, autore dell'inutile gol del 2-1, è risultato uno dei migliori in Carpi-Torino (foto gettyimages)

"La poca lucidità generale si legge anche nelle 24 palle perse (alcune in maniera molto banale) contro le 22 dei padroni di casa.

"Dati alla mano, comunque, il Carpi non è stato superiore al Torino, almeno per quanto riguarda i tiri in porta: la squadra di Ventura ha avuto 9 occasioni da gol contro le 6 degli emiliani: tutte (o quasi) portano la firma di un Maxi Lopez sugli scudi, uno dei pochi a salvarsi nel naufragio del vascello del Torino.

"Quello che ha fatto la differenza sono state le diverse scelte tattiche dei due allenatori: Ventura ha sbagliato a schierare contemporaneamente Gazzi e Vives, mentre Acquah - visti i precedenti e l'emergenza - doveva trovare spazio dal primo minuto; Sannino, dal canto suo, è stato bravo a motivare i suoi giocatori e a trarre da loro il meglio in appena tre giorni di lavoro.