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Chi non muore, si rivede

di Valentino Della Casa - Da pochissimo meno di un girone fa (era contro la Triestina) che non segnava. Da quasi metà campionato che non riusciva ad essere realmente incisivo per il Torino. Ieri, Alessandro Sgrigna ha...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa - Da pochissimo meno di un girone fa (era contro la Triestina) che non segnava. Da quasi metà campionato che non riusciva ad essere realmente incisivo per il Torino. Ieri, Alessandro Sgrigna ha saputo riscattarsi. Non solo -o non tanto- per il secondo caso dove ancora una volta è stato schierato nel suo ruolo “meno naturale” di esterno; quel che conta è però che il numero 14 granata abbia finalmente trovato la via del goal e che l’abbia fatto nella maniera che tutti si aspettavano da lui.È questo, forse, il vero motivo per gioire del ritorno (metaforico) di Sgrigna nel Toro: l’ex Vicenza ha realizzato una rete non casuale, non fortuita. Il rientro dalla fascia e il tiro da fuori area con il piede di richiamo sono tecnicamente una delle migliori armi che si porta in dote il fantasista romano, quella che Lerda (che ama far giocare gli esterni a piedi invertiti) avrebbe sempre voluto veder sfruttare in uno dei giocatori più talentuosi di questo Torino.Con Ogbonna, inoltre, l’intesa sulla fascia sinistra non è stata niente male: belle le sovrapposizioni dell’Angelone tornato al suo vecchio ruolo per una partita, e belli anche i suggerimenti di Sgrigna verso il compagno. Così come interessanti sono stati quelli di Antenucci proprio per l’esterno offensivo, che però, in due momenti ravvicinati del secondo tempo, non è riescito a sfruttare a dovere quegli invitanti palloni.Simbolo di una convalescenza che risente ancora di alcuni strascichi, ma che fa sperare in una vicina “guarigione” la quale sarebbe positiva per almeno due motivi. Il primo, con i play off a portata di mano, potrebbe vedere proprio in Sgrigna un’arma in più per il Toro. Il secondo risiede nel fatto che il mercato ormai vicino gli sarebbe da stimolo per la riconferma in granata, non di certo scontata dopo la stagione di alti e bassi. E farcela magari con il Toro in A, da lui tanto sognata ma appena sfiorata anni fa, sarebbe il vero coronamento di un sogno.

(Foto: M. Dreosti)