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Chiuso e incompleto: per il vero Filadelfia manca ancora qualcosa

Chiuso e incompleto: per il vero Filadelfia manca ancora qualcosa

Editoriale / Allenamenti sempre a porte chiuse, mentre la mancanza di un presidente della Fondazione ritarda i lavori per il secondo lotto

Gianluca Sartori

Il Torino ha ripreso ieri gli allenamenti dopo la sconfitta di Bergamo, con la testa verso la partita in casa contro la Lazio. Lo ha fatto all'interno di un Filadelfia blindato: da più di un mese mancano allenamenti a porte aperte. Era il 12 marzo quando Mazzarri guidò un allenamento davanti ai tifosi, dopo la partita in casa della Roma e verso quella contro la Fiorentina. Poi si è preferito allenarsi sempre lontano da occhi indiscreti: anche il primo allenamento della settimana, quello del gruppo diviso in due parti tra chi ha giocato la gara precedente e chi no, e che dunque non implica solitamente prove tattiche da tenere legittimamente nascoste, si tiene ormai a porte chiuse. Ciò fa pensare che il Filadelfia ad oggi non abbia ancora raggiunto pienamente la missione per cui era stato costruito: diventare il quartier generale della prima squadra e il teatro delle partite della Primavera, certo. Ma anche la sede nevralgica dell'attività della società e un punto di riferimento per i tifosi.

Tifosi che ultimamente sono tenuti lontano dai lavori della squadra, con l'ultimo "baluardo" del primo allenamento a porte aperte che è stato recentemente soppresso. E questo è il primo spunto di riflessione: il Filadelfia è nuovamente blindato, più del solito. Il secondo: c'è stata l'iniziativa lodevole dell'apertura dei cancelli del Filadelfia la domenica mattina, prima delle gare casalinghe. Tuttavia basta recarsi al Fila in una di queste occasioni per scoprire che questa iniziativa non abbia certo avuto successo, visto il basso numero di visitatori. In effetti, ad essi non viene offerto altro che una passeggiata negli spazi semi-vuoti del cortile della memoria. Per il resto, il Filadelfia è vuoto perchè incompleto. Il secondo lotto, nonostante la Fondazione Filadelfia stia facendo tutto il possibile, è per ora solo nelle carte dei progetti. La foresteria per i giovani del vivaio, gli uffici della società, il bar e il restauro dei monconi delle vecchie tribune, a quasi un anno dall'inaugurazione, sono di là dal venire. Il secondo lotto del progetto Filadelfia sarebbe finanziabile, perchè le casse della Fondazione sono ben amministrate, ma la mancanza di un presidente con pieni poteri inevitabilmente rallenta il processo che dovrebbe portare al via dei lavori. Per non parlare dell'area museale. Per la quale mancano ancora i fondi: si dovrà aspettare almeno un paio di anni ancora.

Tutto questo per dire che il Filadelfia è sì tornato, ed è un centro sportivo attrezzato per ogni esigenza della Prima Squadra. Anche la Primavera, del resto, ha finalmente beneficiato dell'effetto Filadelfia, con il fattore ambientale che è stato decisivo per la conquista della Coppa Italia contro il Milan. Ma non è ancora il Fila che vorremmo, che tutti volevano secondo quelle che erano le intenzioni di partenza. Perchè arrivi ad esserlo resta ancora molto da fare.