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Crotone-Torino 2-2, Rampanti: “Manovra affidata ai singoli. Tante parole, pochi fatti…”

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza il match: "Il Toro corre poco e non nella maniera corretta: non vedo miglioramenti, anzi..."

Lorenzo Bonansea

"Per analizzare la deludente prestazione del Torino contro il Crotone, abbiamo dato nuovamente "Parola al Mister" Serino Rampanti, ex giocatore ed allenatore granata - attuale Presidente ad interim della Fondazione Filadelfia.

"Serino, Crotone-Torino ha deluso le aspettative della vigilia - offrendo agli occhi degli spettatori granata uno spettacolo non degno...

"Sì, infatti lasciami esordire con l'unica buona notizia di questo week-end, che è quella riguardante la Primavera che ha vinto il derby: il tecnico sta lavorando bene, anche la squadra c'è. Ho visto la partita, qualche ragazzo buono lo abbiamo: non guarderei a questa compagine con superficialità...

"Dopo questa lieta parentesi, ci tocca analizzare la gara di Crotone...

"La partita è stata affrontata in maniera non sufficientemente accettabile: se s'immagina una sfida tra singoli tra giocatori del Crotone e del Torino, non c'è paragone. E dunque risulta incomprensibile un atteggiamento del genere, non si può essere che pessimisti se si pensa a quanto dimostrato allo Scida. Se il Toro vuole avere ambizioni non può permettersi di giocare in questo modo.

"Dove sono da ricercare le cause di questo pareggio deludente, che è poi l'ultimo di una serie di risultati (e prestazioni) da mani nei capelli?

"Si possono fare tante ipotesi: intanto noto che la squadra corre poco e con poca intensità, e quindi mi chiedo che lavoro atletico si sia fatto nel precampionato e anche in settimana. Ho quasi l'impressione che non si faccia lavoro in intensità e velocità. Non è detto che si debba correre tanto, l'importante è che si corra bene: si deve essere veloci in spazi brevi, perché le squadre sono più corte di un tempo. Ho invece l'impressione che la squadra sia lenta e spezzettata. Non so se si faccia un lavoro di resistenza alla velocità.

"Sì, credo sia un'impressione comune. Contro i ragazzi di Nicola, inoltre, il Toro ha tenuto il pallino del gioco per larghissimi tratti di gara, ma la manovra offensiva sembrava retta più dall'estro di alcuni singoli che da un'idea di gioco.

"E' vero. La fase offensiva si basa sulla manovra dei singoli, con Iago e Ljajic ad aver spesso il pallone e a cercare d'inventare. Ma a volte viene elaborata troppo, e se queste azioni non vanno a buon fine mostri il fianco agli avversari. Elaborare troppo la palla significa far salire troppi uomini, e se già per natura tattica il Toro è un po' scoperto -  giocando così lo si accentua ancora di più e ci si espone a questo rischio. Deve essere tutto più rapido e più "resistente" nella manovra granata: il lavoro che deve essere fatto è sullo scatto di massimo 30-40 metri, che è quello più comune. Ed è un lavoro, ad esempio, che fa Sarri nel Napoli: gioco veloce nel breve. Nel Toro ci sono giocatori di qualità, se si facesse un lavoro del genere...

"Mihajlovic ha parlato di errori individuali analizzando i gol subiti dal Crotone. La mia personale sensazione è che siano state invece sviste collettive, dovute ad una scarsa preparazione su marcature e transizioni - per altro già dimostrata in più di un'occasione.

" Nella vita tanto più si è credibili, tanto più si acquisisce fiducia dagli altri. In questa frase c'è la risposta: secondo me non sono errori individuali, il motivo insito nei gol subiti l'ho spiegato nel paragrafo sopra.

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"Qualche nota positiva, comunque, c'è stata. Almeno a livello individuale.

"Le note positive sono state Rincon (che ha giocato meglio rispetto alla gara contro il Verona), e Sadiq, sul quale c'era scetticismo ma lui ha fatto un esordio decente in squadra, in una giornata che si è rivelata una brutta pagina. Si è dimostrato adatto. Per quanto riguarda altri giocatori, è anche comprensibile che da parte di qualcuno non ci sia stata una grandissima prestazione: non ti puoi - ad esempio - aspettare un Moretti pimpante dopo tante partite che era in panchina, o anche un Baselli al top al rientro dalla squalifica. Non ci si poteva attendere fuoco e fiamme da tutti.

"Il mondo Toro nelle ultime settimane si sta progressivamente dividendo in due: c'è chi difende strenuamente l'operato di Mihajlovic, e che lo accusa dei mali della squadra. Alcuni parlano di eccessivo accanimento sul tecnico granata...

"Non vedo accanimento su Mihajlovic, parlando del Torino in generale non bisogna mai dimenticare che la piazza granata è una piazza che ha una storia incredibile, e che - per questo motivo - i tifosi del Toro hanno sempre grandi aspettative. Bisogna farsi trovare pronti e all'altezza di questi tifosi, perché poi si mostra il fianco alla critiche. E mi sembra normale che in questo momento ci sia malumore. A me piace molto il cane che non abbaia tanto ma poi morde: sto sentendo troppi proclami senza vedere i fatti, sento parlare di "rabbia agonistica" ma poi non vedo la squadra rabbiosa e cattiva che ti azzanna. Il Toro deve avere questa caratteristica, deve avere questo: il tifoso non è stupido e nota questa differenza tra parole e fatti.

"Dopo 8 partite il Toro si trova ancora - malgrado tutto - agganciato in qualche modo alla zona Europa. 

"E' da un po' che analizzo le cose, e continuo ad avere seri dubbi che questa squadra continuando così possa arrivare in Europa. La vedo molto molto dura, diventa sempre più difficile. Perché non vedo miglioramenti, anzi: e lo dico con molta onestà intellettuale.