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Da Cauet a Niang, arrivando a Meïté: il Torino e il legame con la Francia

Curiosità / Nel corso del tempo la tendenza sembra essersi invertita: da icone storiche a delusioni, la parabola dei francesi in maglia granata

Redazione Toro News

"Souahilo Meïté è in procinto di approdare al Torino. Domani sono previste le visite mediche (leggi qui), l'operazione prevede uno scambio con Antonio Barreca e il Monaco verserà ai granata anche un conguaglio di 2 milioni di euro. Una trattativa che si è cercata di accelerare per consentire a Walter Mazzarri di allenare a Bormio una squadra quasi al completo. Meïté è di proprietà del Monaco, anche se l'ultimo campionato lo ha passato in forza al Bordeaux. Con la Nazionale francese ha fatto tutta la gavetta sino ad arrivare all'Under 20, dove ha ottenuto una presenza nella quale è anche andato a segno.

"Non si tratterebbe (ancora obbligatorio l'utilizzo del condizionale) però dell'unico francese nella storia del Torino: i giocatori d'oltrealpe che hanno giocato nel club piemontese non sono particolarmente numerosi, ma si dividono tra ricordi di rilevanza storica ed esperienze non esattamente entusiasmanti. Del primo fronte non possono non far parte Emile Bongiorni e Ruggero Grava (italo-francese) che ottennero tuttavia soltanto - rispettivamente - otto ed una presenza con il Grande Torino prima di scomparire prematuramente nella tragedia di Superga. Indimenticabili anche Nestor Combin e Benoît Cauet, appartenenti ad epoche differenti ma entrambi protagonisti di episodi storici all'ombra della Mole: il primo vestì il granata dal 1966 al 1969 e non è ricordato tanto per il generale rendimento - comunque positivo - quanto per la tripletta realizzata in memoria del grande amico Meroni nella stracittadina immediatamente successiva alla scomparsa della Farfalla granata. Un evento indimenticabile.

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"Per quanto riguarda il secondo, al Torino nel 2002/2003, si è ritagliato un posto nella storia granata per aver siglato una rete nel derby, e non una qualsiasi: l'ultima prima di un'astinenza di dodici lunghi anni per i granata e che riporta ad un derby pareggiato 2-2, tristemente noto per le corna di Maresca. Pausa interrotta con il gol segnato da Bruno Peres il 30 novembre 2014. Ricordi decisamente positivi anche per quel che riguarda Jocelyn Angloma, in granata dal 1994 al 1996 prima di esplodere definitivamente tra le fila dell'Inter.

"Diverso il discorso ad esempio per Antoine Bonifaci, tre stagioni in Piemonte negli anni '50 ma non nel miglior periodo del Torino, tra una retrocessione ed una promozione, e Jean-Pierre Cyprien che nel 1994/1995 ha collezionato solamente due presenze in granata, senza convincere. Spostandoci poi al passato più recente troviamo Dominique Malonga - al Torino dal 2007 al 2009 collezionando solo nove presenze ed un gol, numeri molto negativi sopratutto per un attaccate - e Gaël Genevier, arrivato nel 2010 per soddisfare la richiesta di un regista di Stefano Colantuono: mezza stagione per lui, giocando con continuità ma senza impressionando particolarmente l'ambiente granata.

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"Infine, non può mancare M'Baye Niang, francese naturalizzato senegalese. L'acquisto più caro della storia del Torino, arrivato l'anno scorso su precisa richiesta di Sinisa Mihajlovic, nella sua prima stagione ha certamente deluso. Il suo futuro resta tuttora in bilico, e non è da escludere addirittura una cessione in questa sessione di mercato (leggi qui). La speranza per Mazzarri è che Meïté possa invertire la tendenza del passato più recente per far fare al Torino il salto di qualità a centrocampo, reparto nel quale la scorsa stagione i granata hanno sofferto molto.