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”Da migliorare l’intesa, ma sono ottimista”

di Crocifisso/Blandino

Ha fatto il suo esordio in campionato sabato sera, nel confronto che ha visto granata cogliere il primo punto della stagione. Il numero uno del Toro (e il riferimento è semplicemente...

Redazione Toro News

di Crocifisso/Blandino

Ha fatto il suo esordio in campionato sabato sera, nel confronto che ha visto granata cogliere il primo punto della stagione. Il numero uno del Toro (e il riferimento è semplicemente al numero di maglia) stupisce in conferenza stampa quando dice che ''Il Toro è sofferenza''. Come faccia a saperlo è presto detto: ''Lo so da mio padre,che lavorava a Torino, alla Olivetti, quando il Toro ha vinto l’ultimo scudetto''. Sulla partita con il Crotone: ''Sono contento che siamo almeno riusciti a pareggiare, mi aspettavo che non ci sarebbero state gare facili. L’approccio della squadra è stato buono, dobbiamo migliorare l’intesa, fra una o due partite andrà meglio. Io sono sempre stato ottimist''. Il portiere parla anche di somiglianze e differenza tra Gasperini, suo ex tecnico, e Lerda: ''Entrambi vogliono che le proprie squadre giochino bene, cominciando palla a terra. Differenze?Lerda è molto più tranquillo di Gasperini. Il mio ex tecnico si arrabbiava molto se qualcuno sbagliava: da lui ho imparato molto e spero che sia lo stesso con Lerda''.Sul passato: ”Non ho rimpianti, ma sull’esperienza a Palermo posso dire che ho giocato sei partite e ho sbagliato solo una volta all’ultimo secondo. Sono stato messo fuori. Non so se ci fossero altri problemi”. Al giocatore piace molto Torino e nel tempo libero ama stare con la famiglia:''Quando abiatavo a Genova e avevo del tempo libero, che dedico sempre a mia moglie e a mio figlio, venivo a Torino, l’ho sempre preferita a Milano. Sono un brasiliano atipico, non mi piace la samba e il Carnevale l’ho visto una sola volta. Ho un bel rapporto con Simplicio, conosco anche Dida e Julio Cesar''.Sulla gerarchia e sul fatto che in squadra, oltre a lui, ci sono altri due possibili titolari, Morello e Bassi, è molto chiaro:''Credo che sia importante che ci sia un punto di riferimento fisso, altrimenti si rischia di creare confusione. È anche importante che giochi chi sta bene, bisogna pensare al gruppo''. (Foto Dreosti)