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Da risorsa a spreco: Toro, senza Ljajic servono nuovi addetti alle punizioni

Da risorsa a spreco: Toro, senza Ljajic servono nuovi addetti alle punizioni

Analisi / La squadra granata è passata da usare i calci di punizione come un'arma a sciuparli: Mazzarri ha il compito di trovare una soluzione

Gualtiero Lasala

Il Torino è uscito dallo stadio Atleti Azzurri d'Italia con in tasca un punto importante, che permette ai granata di muovere la classifica e tamponare la prima crisi dopo la sconfitta pesante contro il Napoli. Sicuramente la squadra granata ha fatto un passo avanti dal punto di vista dell'atteggiamento e della combattività (QUI i dettagli), ma c'è anche da sottolineare che i granata non sonostati quasi mai pericolosi dalle parti di Berisha. Neppure da calcio da fermo, arma spesso utilizzata in maniera inappropriata dai giocatori granata, come ha anche sottolineato il tecnico granata Mazzarri in conferenza stampa: "Abbiamo calciato male le punizioni: nel calcio moderno le situazioni si sbloccano anche così. E noi dobbiamo migliorare in quello. Se arriviamo nei momenti cruciali della gara a sprecare i calci piazzati diventa difficile, anche col Napoli è successo. Dobbiamo sfruttarle meglio."

VALORE - Le palle inattive, in partite bloccate tatticamente come quelle contro l'Atalanta, possono essere fondamentali. E da questo punto di vista, il Toro senza dubbio risente dell'assenza di un addetto alle punizioni come Adem Ljajic: il tandem composto dal serbo nell'esecuzione e da Belotti nella finalizzazione ha portato in passato diversi punti in casa granata. Non che l'ex numero 10 abbia regalato ai tifosi granata tante perle su punizione (se ne ricorda solo una, quella allo Juventus Stadium nel derby del 5 maggio 2017); ma quando si presentava lui sul pallone, sia che si trattasse di calciare in porta sia che ci fosse da effettuare un traversone in area di rigore, c'era la fiducia che avrebbe potuto essere all'altezza. Da quando Adem è partito in direzione Besiktas, il Torino non ha più un vero e proprio giocatore distintosi in passato per la sua abilità nei calci da fermo. Le punizioni, come i calci d'angolo: un'altra arma importante che il Torino quest'anno ha sfruttato solo in occasione del gol di Nkoulou contro la SPAL che, peraltro, ha anche regalato quella che sino ad oggi è l'unica vittoria del Torino in campionato. Con saltatori come il camerunese, Belotti e De Silvestri, il Torino in area può fare paura a chiunque: stupisce quindi che i granata siano stati sin qui impreparati da questo punto di vista.

CAMBIAMENTO - Mazzarri non ha ancora individuato precisamente il giocatore che debba incaricarsi di battere le punizioni. Se Iago Falque spesso si prende la responsabilità, nel caso della sua assenza è a volte Baselli, avendo di certo un piede educato. Ma sino ad oggi, non ha avuto successo: contro il Napoli ha avuto una possibilità da buona posizione, calciando male. A Bergamo è stato Belotti, in ben due punizioni, a voler calciare direttamente in porta. In entrambe le occasioni il Gallo ha centrato la barriera, vanificando due potenziali occasioni. Sui calci di punizione da posizione defilata, quelli che suggeriscono un cross in area, si è cimentato anche Berenguer: anche lui, per ora, con scarsi risultati. Dunque Mazzarri e il suo staff tecnico dovranno lavorare su quest'aspetto. Individuando in primis giocatori che possano battere i calci da fermo in modo efficace: l'impressione è che, anche in questo, Soriano e Falque siano insostituibili. Peccato che Vanja Milinkovic-Savic sia in prestito alla SPAL...