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Ecco Mazzarri: il pilastro della difesa a tre e l’obiettivo di rialzare il Toro

Profilo / Non ha certo bisogno di presentazioni, ma ecco chi è il nuovo tecnico chiamato dai granata per puntare ancora al settimo posto

Nikhil Jha

"È lui il nuovo allenatore del Torino: Urbano Cairo e Gianluca Petrachi hanno scelto Walter Mazzarri per aprire il nuovo ciclo granata dopo l'esonero di Sinisa Mihajlovic, a seguito della sconfitta contro la Juventus in Coppa Italia. Per certo non una scommessa, ma una certezza all'interno del panorama calcistico italiano, che il tecnico di San Vincenzo (LI) ha salutato nel novembre del 2014 venendo allontanato dalla guida dell'Inter. Da lì al Torino la parentesi inglese del Watford nel 2016/2017 condita da una salvezza ottenuta con 6 giornate d'anticipo, prima del saluto consensuale a fine stagione.

"Ma prima delle ultime due esperienze, Mazzarri è stato un uomo in grado di portare i suoi gruppi a traguardi insperati: nella prima parte di carriera, a brillare è soprattutto la stella della Reggina 2006/2007, capace, nonostante i 15 punti di penalizzazione a seguito di Calciopoli, di agguantare una salvezza che ad inizio stagione sembrava insperata - grazie anche alla premiata ditta Bianchi-Amoruso, autori di 35 gol complessivi.

"Da quel momento il decollo, approdando in Europa con la Sampdoria e poi arrivando al Napoli, dove ottenne - nell'ordine - un sesto (da subentrato), un terzo, un quinto e un secondo posto. Il tutto sempre con in testa un caposaldo: la difesa a 3, la base da cui costruire ogni altro aspetto della propria squadra - per quanto, in Inghilterra, abbia iniziato a districarsi anche con varianti tattiche differenti.

"Il Torino ha scelto di virare quindi su un tecnico esperto e dal comprovato valore, celebre sul web per qualche uscita auto-assolutoria, ma che nel corso della sua carriera ha dimostrato di saper dare un'identità ai propri gruppi, portandoli spesso al di là delle aspettative. Proprio ciò che - forse più di tutto - si è rimproverato a Mihajlovic, che non ha potuto così completare il suo lavoro a Torino. La palla ora passa a Mazzarri: l'obiettivo Europa è ancora a portata, e dopo il Bologna arriva la sosta. Due settimane per analizzare, studiare e immaginare il Toro del futuro - altro che traghettatore. Poi, non resterà che metterlo in campo.