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Empoli-Torino: sicurezza a centrocampo e precisione in attacco per i toscani

Analisi / La squadra di Giampaolo è ben costruita, con una solidità in mezzo al campo e una bella coppia d'attacco

Gualtiero Lasala

"Continuiamo l'analisi dell'Empoli, prossimo (ed ultimo) avversario del Torino in Serie A: dopo aver stabilito un calo della difesa, dobbiamo precisare che tutta la squadra è stata colta da un periodo di crisi, che riguarda il girone di ritorno. Tante le partite perse, così come quelle pareggiate: dopo un inizio spumeggiante, la squadra di Giampaolo ha tirato il freno, non riuscendo più a spingere sull'acceleratore. Ora, però, con la mente libera da preoccupazioni di qualunque genere, l'Empli come il Torino può fare una partita a viso aperto. Ma vediamo i cosa è cambiato e cosa è rimasto nei due reparti, il centrocampo e l'attacco.

"CENTROCAMPO - In mezzo al campo ci sono diversi interpreti interessanti, nonché giovani: il primo di questi è Piotr Zielinski, uno dei giocatori migliori in questa stagione dei toscani, ed ha solo 21 anni. Lo stesso giocatore è riuscito ad imporsi e a guadagnare un posto da titolare con la maglia azzurra, diventando quasi insostituibile: il centrocampo in generale è molto giovane, anche perché Paredes, altro titolare, ha la stessa età del suo compagno. Ma anche loro hanno avuto una flessione, come tutta la squadra: sono arrivati pochi gol dal reparto mediano, che aveva cominciato invece molto bene. Lo stesso Saponara, che aveva iniziato la stagione con il turbo, si è stoppato a 5 gol in campionato, e non segna da dicembre del 2015.

 Piotr Zielinski, uno dei giovani più promettenti dell'Empoli

"ATTACCO - Il reparto offensivo è in realtà molto produttivo, soprattutto dal punto di vista dei gol: la coppia titolare formata da Pucciarelli e Maccarone ha prodotto in questa stagione 16 gol, un bottino assolutamente di tutto rispetto. Partendo dall'attaccante più "datato", si può dire che la sua parabola discendente nella stagione sia l'immagine di quella della squadra: nel girone di ritorno ha segnato la metà dei gol (4) rispetto a quello di andata (8). Anche il suo compagno di reparto lo ha seguito quasi a ruota, ma è stato più costante: ha segnato sei gol, divisi equamente nei due gironi, ma in 37 partite (non ne ha saltata neanche una).