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Genoa-Torino 5-1: quando Preziosi punzecchiò Cairo

Confronto presidenti / L'11 maggio 2015 il "Grifone" umiliò i granata a Marassi. E tra i due patron non scorre buon sangue...

Nicolò Muggianu

Era l'11 maggio 2015 quando il Genoa di Gasperini estromise definitivamente i granata di Ventura dalla corsa al sesto posto. In quell'occasione il "Grifone" - pienamente lanciato verso la corsa all'Europa League - si impose nettamente sui granata tra le mura amiche di Marassi con un netto 5-1. Fu Iago Falque - adesso in granata - a sbloccare il risultato nel primo tempo. Nella ripresa poi andarono a segno Tino Costa (doppietta), Bertolacci e Pavoletti, che vanificarono il momentaneo 1-1 firmato da El Kaddouri. Quella partita fu per i granata colma di rimpianti: reduce da una bella cavalcata in Europa League, il Torino puntava a tornarci, ma arrivò a fine stagione con il fiato corto, complice una rosa troppo scarna per affrontare al meglio due competizioni.

In effetti da allora molto è cambiato. Fa specie pensare che tra i ventidue che scenderanno in campo domenica prossima i giocatori presenti in quell'occasione si possono contare sulle dita di una mano. Burdisso è infatti l'unico esponente rossoblu che potrà affermare di esserci stato allora ed esserci tutt'ora. Per il Torino invece ci furono Molinaro, Benassi, Moretti e Maxi Lopez tra i "testimoni" del misfatto. Persino i due tecnici sono cambiati e a Gasperini e Ventura sono subentrati rispettivamente Juric e Mihajlovic, a testimonianza dell'inizio di un nuovo ciclo. Da allora però c'è anche un elemento di continuità: la presidenza. Oggi come all'epoca infatti Cairo e Preziosi occupano il posto più alto nelle rispettive società, nonostante il patron genovese sia stato duramente criticato quest'anno aprendo a una possibile cessione futura. Tra i due presidenti non è mai corso buon sangue: a testimonianza di ciò la "gag" che accadde a fine partita nel 2015 quando Cairo - contrariato dall'epilogo del match - ignorò Preziosi che gli tese beffardamente la mano dopo che la partita si concluse sul 5-1.

“Abbiamo dato una gran lezione di calcio al Toro, e sono contento perchè con loro avevo un conto in sospeso..." affermò il presidente rossoblu a fine gara. Tornando poi sul mancato saluto del collega: "Cairo l'ho salutato ma forse non se n’è accorto, peccato. Non ce l’ho mai avuta con lui”. La rivalità tra loro però c'è eccome ed è nota a tutti, risalendo a un affare di calciomercato di qualche anno prima: la comproprietà di Andrea Gasbarroni, il cui cartellino era stato acquisito per metà dal Torino nel gennaio 2009. Nel giugno successivo, proprio dopo quel famoso Torino-Genoa 2-3 che costò la retrocessione ai granata, Cairo si rifiutò di comprare l'altra metà del fantasista torinese. Si andò alle buste, entrambe le società misero zero Euro e il giocatore diventò tutto del Torino, che a norma di regolamento deteneva i diritti alle prestazioni sportive. A tal proposito, leggenda narra che, indispettito dalla ritrosia di Cairo ad accollarsi il cartellino di Gasbarroni, Preziosi mise dentro la bustina delle monetine come gesto di scherno, ben sapendo che il giocatore sarebbe finito ai granata. Voci mai confermate, ma che rendono l'idea di come tra Cairo e Preziosi, i rapporti non siano mai stati idilliaci.