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Graziano (Gazzetta): “Scegliere Mazzarri è segno di grande ambizione”

L'avversario / Il giornalista ha risposto ad alcune domande alla vigilia della gara contro l'Inter

Alberto Giulini

Come ormai da tradizione, per introdurre la partita che il Toro affronterà nella gara delle 12:30 di domani contro l'Inter, abbiamo deciso di sentire una voce vicina all'ambiente "avversario", in questo caso quello nerazzurro. Abbiamo dunque contattato Mirko Graziano della Gazzetta dello Sport.

Mirko, l'Inter arriva da un pareggio nel derby: prevale la delusione per una vittoria mancata o il sollievo per aver impedito un pericoloso riavvicinamento del Milan?

Direi una via di mezzo: è positivo il fatto di aver tenuto gli otto punti di vantaggio, ma soprattutto a fine gara c'è stato il rammarico per quella che sarebbe stata una vittoria meritata, come affermato anche da Gattuso. Al di là di tutto è comunque un risultato positivo, che permette anche all'Inter di mantenere il vantaggio negli scontri diretti con il Milan.

Ad inizio stagione sembrava che l'Inter potesse addirittura dire la sua in ottica scudetto, poi c'è stato un calo...

A mio parere l'Inter non è mai stata in corsa per lo scudetto perché non era attrezzata a dovere per un simile traguardo. L'obiettivo minimo per questa stagione è rientrare tra le prime quattro e penso che rispecchi il reale valore di questa squadra. A livello di rosa i nerazzurri sono infatti inferiori a Juve e Napoli e secondo me, soprattutto guardando il centrocampo, anche alla Roma.

A Torino alcuni tifosi l'operato di Urbano Cairo, invocando una proprietà straniera. Qual è il giudizio su quella nerazzurra?

Qua a Milano la proprietà straniera è ancora in fase di studio. Inizialmente c'è stata grande euforia per le disponibilità economiche, poi un pizzico di delusione nel vedere che queste, per vari motivi, non sono state utilizzate. A mio giudizio, chi ha proprietà italiane solide e che conoscano la storia del club se le deve tenere strette.

Che ricordo hanno di Mazzarri i tifosi interisti?

Di Mazzarri c'è il ricordo di un'avventura iniziata bene e terminata in malo modo e questa è una frattura che fa ancora male all'allenatore. Il popolo interista è rimasto legato a Mourinho e Leonardo: dopo di loro non sono arrivati trofei e, di conseguenza, non sono stati provati sentimenti particolari. Mazzarri ha avuto la sfortuna di arrivare in un periodo difficile: è stato l'ultimo tecnico di Moratti ed ha incontrato numerose difficoltà legate al cambio di proprietà. 

A livello di formazione, l'Inter arriverà al Grande Torino con i titolarissimi?

L'unico dubbio potrebbe essere legato a Miranda, che ieri non ha svolto con il resto del gruppo una parte di allenamento, ma le sue condizioni non preoccupano. Dovrebbe dunque partire al fianco di Skriniar con D'ambrosio e Cancelo sulle fasce. In mediana toccherà a Brozovic, Rafinha e Gagliardini, mentre davanti toccherà ai soliti Canderva, Perisic ed Icardi.

Da fuori, è negativo il giudizio sulla stagione del Toro?

Io aspetterei fine stagione per dare un giudizio negativo: l'Europa dista cinque punti, non bisogna arrendersi adesso. Sicuramente la stagione è stata tribolata, Mihajlovic doveva dare di più ed i tifosi si aspettavano di essere più avanti, ma si stanno costruendo delle basi importanti per il futuro. Mazzarri è infatti un tecnico in grado di costruire qualcosa di importante ed ha già iniziato a farlo, bisogna avere pazienza. Esprimendo un giudizio da fuori, direi che scegliere Mazzarri sia segno di grandi ambizioni: è un tecnico importante, vuol dire che la società aspira a fare qualcosa di grande.

Un pronostico per la gara di domani?

Quella di domani è la tipica gara da tripla in cui può succedere davvero di tutto, perché entrambe le squadre hanno bisogno di conquistare i tre punti. Sicuramente per l'Inter non sarà una gara facile, visto che negli ultimi anni ha sempre riscontrato grosse difficoltà a Torino.