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Grinta, abnegazione e un gol meritato: Toro, ora Rincon riscuote consensi

Focus On / Se per Mazzarri il venezuelano è insostituibile, un motivo c’è: garantisce ciò che altri non hanno

Gianluca Sartori

Tomàs Rincon non salta una partita, quasi mai. È stato fuori in Udinese-Torino, visto che era tornato solo due giorni prima dalle fatiche con la sua Nazionale. Poi sempre in campo. Sia con il Torino che con il Venezuela. Rincon non lo fermi mai, semmai è lui a fermare gli avversari con il suo gioco grintoso e fastidioso per tutti. Garantisce sostanza e abnegazione, Rincon: e alla consueta solidità da schermo davanti alla difesa sta aggiungendo negli ultimi tempi anche più disinvoltura del solito nel provare cambi di gioco e geometrie.

Se poi a questo si aggiunge il bellissimo gol trovato contro il Frosinone, con un inserimento da manuale e una grande conclusione, si ottiene un centrocampista preziosissimo e insostituibile, come Rincon è per Mazzarri. Anche il venezuelano è in crescita rispetto all’anno scorso, quando in molti faticavano nel comprendere il senso dell’investimento da nove milioni fatto dal Torino per prelevarlo dalla Juventus.

Rincon oggi è sulla strada buona per far ricredere molti: non solo per il gol fatto, il secondo in granata e il quinto in Serie A, ma per la costanza e l’abnegazione che sta mettendo in campo e per la qualità delle recenti prestazioni. Molto ancora c’è da fare, per Rincon come per tutto il Toro, per scatenare l’entusiasmo di una tifoseria al momento complessivamente fredda. Ma per dedizione e qualità el General sta tornando un leader da seguire.