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I doppi ex del Derby della Mole: Quagliarella, da juventino a match-winner per il Toro

Verso il Derby della Mole / L’ex bianconero ha riportato i granata al successo nel derby dopo 20 anni. Tanti i salti di barricata e i tradimenti che bruciano, come quelli di Balzaretti e Ogbonna

Matteo Senatore

"Nella grande e appassionante storia del Derby della Mole un capitolo speciale lo meritano i tanti  giocatori che si sono trovati a vestire entrambe le maglie; coloro i quali hanno vissuto le emozioni della stracittadina sia dalla sponda del Toro che da quella juventina.

"I nomi sono tanti e molto spesso anche illustri, a partire da quelli attuali: il bomber granata Fabio Quagliarella è arrivato al Toro proveniente proprio dalla Juventus, nella quale ha giocato per quattro stagioni conquistando tre scudetti. Ciò non gli ha però impedito di diventare un eroe della Maratona nel firmando, proprio lui, il gol del definitivo 2-1 nel derby del 26 aprile scorso che ha regalato al Toro il successo alla Juventus dopo 20 anni di astinenza. Tra i pilastri del Toro di Ventura che hanno vestito il bianconero ci sono anche Moretti, insostituibile perno della difesa granata che tra settembre 2002 e gennaio 2003 disputò 15 partite nelle varie competizioni con la Juventus di Marcello Lippi, e Cristian Molinaro, in granata dal 2014 dopo aver trascorso due stagioni e mezzo nella Juve post-Calciopoli. Infine tra gli ex attuali c’è anche Amauri, giustiziere dei granata in un derby del 2008 e approdato lo scorso anno al Torino finendo però in breve tempo ai margini della rosa di Ventura. Dall’altra parte invece Asamoah, ora out per infortunio, è cresciuto nel settore giovanile granata.

Moretti impegnato contro il Carpi nella sfida di andata

"Sono tanti poi quelli che nel passato hanno ‘saltato la barricata’ nell’uno e nell’altro verso, a volte trovando la rete con entrambe le maglie, a volte scatenando infinite polemiche tra i tifosi. Uno degli emblemi dei ‘transfughi’ è Guglielmo Gabetto: 7 gol nei derby con la maglia della Juventus per lui, prima di diventare uno dei simboli del Grande Torino, segnare altri 5 gol nella stracittadina con la maglia granata sulle spalle e indirizzare un paio di scudetti verso il Torino proprio grazie a due derby vinti 1-0 e decisi da lui. Tra i passaggi ai rivali che più hanno fatto arrabbiare i tifosi granata invece ci sono quelli di Federico Balzaretti e Angelo Ogbonna: entrambi cresciuti in casa Toro sin dal vivaio ed entrambi passati al bianconero senza troppi problemi quando hanno pensato che fosse conveniente per la propria carriera, il primo dopo il fallimento del 2005, il secondo, destinato a divenire il capitano del futuro per i granata, al termine del primo anno di A con Ventura.

"Salto opposto per Pasquale Bruno che dopo tre anni di bianconero nel 1990 passa al Toro dove fa parte dello squadrone di Mondonico che arriva terzo in campionato e sfiora di un millimetro il trionfo in Coppa Uefa, diventando lui stesso uno degli emblemi del ‘cuore Toro’ grazie alla sua grinta forsennata, accentuata proprio nelle stracittadine, e a quel non tirare mai indietro la gamba che è sempre stato apprezzato dal pubblico granata. Prima bianconero e poi granata anche il percorso di Ciro Immobile, comparsa spedita spesso in prestito alla Juve e protagonista di una stagione sola ma assolutamente indimenticabile con la maglia del Torino: quel 2013-14 che ha riportato in Europa il Toro dopo oltre 20 anni.

"Direzione inversa invece per Gianluca Pessotto e Bobo Vieri che prima hanno vestito il granata e poi il bianconero. Nei tempi eroici del Grande Torino e della guerra indossò il colore granata anche il mitico Silvio Piola, che dopo aver fatto parte degli Invincibili durante il campionato di guerra del 1944 si accasò alla Juventus per due anni. Infine, tra gli ex meno noti ci piace ricordare anche Sentimenti IV: grande bandiera juventina degli anni ’40 e storico amico-rivale di Bacigalupo ai tempi in cui il Grande Torino dominava in Italia e in Europa che sul finire della carriera, a 39 anni, giocò 3 partite nel Talmone Torino, nella sfortunata annata della prima retrocessione dei granata.