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I numeri di una vittoria al centro: l’aggressività in mediana fa sbagliare la Lazio

Le statistiche / Il venezuelano è il primo recuperatore di palloni (e che fiuto per gli inserimenti), il regista imposta un'altra squadra. E la foga di Edera...

Nikhil Jha

"Tra polemiche che non si spegneranno a breve e tre gol di grande fattura, il Torino torna a casa da Roma con un sorriso grande così, dopo il successo maturato all'Olimpico sulla Lazio. Una vittoria che fa bene al morale della truppa granata, dopo la preoccupante serie di quattro pareggi consecutivi. Una vittoria, inoltre, che ha nomi e cognomi di spicco, che hanno contribuito il prima persona a un successo, quello nella tana biancoceleste, che mancava da 24 anni.

"RINCON, CALAMITA E FIUTO - Il primo, sicuramente, è quello di Tomas Rincon: dirottato sulla mezzala, il venezuelano riesce ad esaltare ulteriormente, se possibile, le sue caratteristiche da ruba palloni, abbinandovi un'inaspettato senso dell'inserimento. L'ex Genoa, infatti, non solo ha conquistato 6 palloni (più di chiunque altro in campo), ma è anche riuscito a proporsi con continuità (4 occasioni da rete create), fino al bellissimo gol del raddoppio granata. Ma l'apporto del centrocampo non si conclude certo con lui.

"C'È VALDI E IL TORO CAMBIA PELLE - Decisivo anche l'apporto di Mirko Valdifiori, titolare in cabina di regia dal primo minuto. Sarà una coincidenza, ma si tratta anche degli ultimi due successi del Toro in campionato. L'ex Empoli non ha perso molti palloni (solo 3), ma è riuscito a dare geometrie al Torino; e nonostante non abbia la fama di giocatore dinamico è stato il granata che ha corso di più in tutta la partita, il secondo della gara (dietro al solo Parolo).

"LA VOGLIA DI EDERA E QUELLA DELLA SQUADRA - Impossibile, poi, non citare l'ingresso di Edera, che ha messo in campo tutta la sua voglia di spaccare la partita, talvolta anche in maniera eccessiva - 5 falli commessi in soli 21'. Ma il gol all'esordio lo ripaga con la più grande soddisfazione (sinora) della sua brevissima carriera calcistica. Nel complesso, il Toro ha ritrovato la giusta aggressività, costringendo la Lazio a sbagliare tanto (28 passaggi errati a 18) e giocando il pallone in maniera bassa e ragionata (8 lanci lunghi a 14). L'apporto di Valdifiori, anche in questa nuova impostazione, è stato determinante. Da questo risultato - e ancor di più, da questa prestazione - i granata dovranno ripartire per dare una svolta alla propria stagione.