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Il derby delle emozioni: Toro per la riscossa, Juve arrabbiata

La delusione di Belotti dopo l'occasione sprecata nel secondo tempo del derby di Coppa

Matchday / Secondo la classifica, una delle stracittadine meno equilibrate del passato recentissimo; i sentimenti possono cambiare le carte in tavola

Nikhil Jha

"Quindi, senza appello, tra poche ore, sarà derby della Mole. Il 191esimo per l'esattezza, ma conta poco. L'unica cosa che conta è il risultato. E se anche uno come Ventura abbandona, almeno temporaneamente, il mantra della prestazione (QUI le sue dichiarazioni alla vigilia), dev'esserci qualcosa sotto. Paradossalmente, ciò avviene nella partita in cui, per i tifosi, forse la prestazione conta più delle altre volte, perché nel derby, ancora di più, l'importante è uscire con la maglia grondante di sudore e di sangue - metaforicamente parlando. Questo doppio ribaltamento lo dimostra: è la stracittadina delle emozioni, che tutto stravolgono e rovesciano.

"Questo è ciò che si augurano i tifosi granata. Negli anni recenti (era Ventura, per intenderci), è la prima volta che il Torino arriva alla partita dell'anno senza la consapevolezza di essersi avvicinato alla Juve rispetto alla sfida precedente, anzi, con la netta sensazione di aver fatto un passo indietro rispetto ai rivali. L'involuzione mentale e di gioco degli ultimi mesi granata hanno spinto i suoi sostenitori a guardare con meno fiducia al futuro, e la ragione sembra portare alla rassegnazione di una partita con il risultato già scritto. Ma al cuore - soprattutto se granata - non si comanda, ed ecco che la fiammella della speranza si accende.

"Anche perché il momento della Juve non è dei più tranquilli. In campionato il fiato sul collo del Napoli è presente, ma i bianconeri sono abituati a sentire la pressione, e correre comunque davanti. La differenza potrebbe farla la recente, bruciante eliminazione in Champions League ad opera del Bayern Monaco, che ha sottratto la qualificazione ai bianconeri quando si pensava, sullo 0-2 a 30' dalla fine, che il più fosse fatto. Le parole dei protagonisti raccontano di una Juventus con il passato alle spalle e la testa al derby, ma si sa che le parole, soprattutto nel mondo-vetrina del calcio, raccontano poco o nulla. Quel che conta sono le emozioni, e non ci sono contratti milionari che siano ancora riuscite ad anestetizzarle. Chissà che i sentimenti non possano fare lo scherzo alla Vecchia Signora, e rovesciare una partita che rovescerebbe una stagione.