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Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi: “Il Toro è rinato grazie all’amore, così dovrà fare anche Amatrice”

Il sindaco di amatrice ha parlato ai microfoni di Torino Channel: "Dopo la tragedia di Superga non c'era più niente e spero che il lieto fine del Toro accomuni questa terra devastata dal terremoto"

Nicolò Muggianu

Il sindaco di Amatrice ha parlato ai microfoni di Torino Channel riguardo diversi spunti tra i quali la difficile situazione delle zone colpite dal terremoto. Una voce tremante ma anche tanta voglia di ripartire aggrappati all'amore delle persone che sono state vicine ai luoghi interessati: "Una grande prova delle tifoserie che hanno una storia particolare. La storia del Torino dice che rinasce dopo una tragedia come quella di Superga. Non c'era più niente; ora anche qui ad Amatrice non ce più niente però poi questa società è ritornata grazie all'amore del suo popolo e un po' rappresenta, mi auguro, anche la storia a lieto fine anche di questa terra che è stata devastata dal terremoto che ha un grande senso d'attaccamento alla maglia".

Poi il ringraziamento al Toro e al presidente Urbano Cairo: "La maglia che mi ha regalato oggi il Torino è un bel dono che io non sono degno di indossare. Però rappresenta la storia di un popolo che e sempre rimasto vicino alla propria fede, la metterò nel museo della memoria con la speranza anzi con la certezza che anche il mio popolo risorga e un domani non dimentichi mai tutte quelle persone e società - di cui il Torino e testimonianza - che ci sono state vicine. Oggi sono andato a trovare un vigile del fuoco che ha rischiato la vita folgorato dall'alta tensione ed è giusto che io stia accanto alle persone che ci sono state vicine e che ci sono vicine ancora oggi. Poi ancora: "Cairo mi ha regalato un grande antidepressivo che è l'area food dove rinascono i ristoranti e dove il 22 sarà inaugurata la mensa solidale in un luogo diventato per me il mio scaccia-pensieri. Ha fatto un grande regalo a questa comunità perché li noi riusciamo a vedere il futuro. Al di là della costruzione materiale è un grande aiuto a livello morale per me e la comunità; per cui lo ringrazio di cuore. Ha avuto la sensibilità di investire in un territorio che aveva bisogno del futuro. Grazie di cuore al presidente".

Poi ancora tanta emozione derivata dalla domanda "Come sta oggi amatrice?", ma soprattutto tanta voglia di rimanere in piedi e ricominciare con coraggio: "Amatrice sta in piedi perchè c'è l'essere umano quando c'è l'essere umano c'è vita e se c'è vita c'è speranza. Il motore di tutto è l'amore perchè se ami credi, se credi combatti e quando combatti puoi perdere ma poi ti rialzi. Puoi anche vincere però penso ci sia tanto amore dall'esterno di gente che crede che qui ci sia ancora un futuro. Questo è un popolo che ama la sua terra e l'amore è il motore di tutto."

Ha poi concluso: "Cosa ci aspettiamo dal sistema-paese? Il paese siamo noi, sono io, non ce lo dimentichiamo: anche lo Stato siamo noi. Ad oggi lo Stato inteso come noi funziona alla grande per il resto a volte non c'è un riferimento per come si interviene quindi va in base a umori ma bisognerebbe fare un protocollo fisso per emergenze. Ma non dimentichiamo che lo Stato è la nostra espressione...."