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Il Torino di Mihajlovic senza coraggio? Un controsenso…

Editoriale / Nessuna tragedia, ma a San Siro un passo indietro evidente dal punto di vista della mentalità. Udine dirà quanto la lezione sia stata assimilata

Gianluca Sartori

"Che a San Siro il Torino possa perdere è tutto sommato accettabile e preventivabile, essendo l'Inter una squadra dalla qualità complessiva palesemente superiore a quella granata. Che uno come Icardi, nell'arco di una partita, potesse sfuggire almeno una volta a un ottimo Rossettini, anche. Non è invece accettabile, per questo Torino, perdere come ha fatto, rinunciando del tutto a battersi per quelle che sono le qualità che lo avevano portato al quarto posto dopo la vittoria di Palermo: l'ambizione, la voglia di aggredire sportivamente l'avversario e soprattutto il coraggio di osare.

Contro un'Inter che si portava dietro i dubbi di tre sconfitte consecutive, in un San Siro freddo e distaccato, l'intenzione di Mihajlovic era quella di partire forte: aggredire l'avversario, dargli una spallata fin da subito, sperando di fare arrivare i primi mormorii dagli spalti ed enfatizzare le incertezze dell'Inter: che, nel primo tempo, si sono comunque viste, eccome. Invece nulla, la serata storta di molti elementi - da Hart a Zappacosta, da Iago Falque a Ljajic - si è unita a uno spirito remissivo della squadra. Baricentro basso, nessuno in grado di prendere l'iniziativa e provare giocate, in un clima di mollezza generale che neanche il gollonzo subito a causa di quell'errore di Hart ha contribuito a cambiare in positivo. Decisamente il peggior primo tempo della stagione(Qui l'analisi approfondita).

Si era preparata la partita in un modo, si è fatto tutt'altro. La squadra coraggiosa e spavalda ammirata nelle partite precedenti - i granata vantano tuttora il terzo attacco del campionato al pari della Lazio, e qualche settimana fa erano tra le migliori dieci d'Europa per numero di tiri in porta, meglio di Barcellona (!) e Manchester City - non è pervenuta a San Siro. Sicuramente è la prima, vera partita completamente sbagliata di tutto il campionato: da un Toro bello come si era visto nelle precedenti settimane, ci si può aspettare ad Udine la dimostrazione che la lezione è stata assimilata. Il Torino di Mihajlovic senza la voglia e il coraggio di attaccare perde il suo tratto distintivo e diventa un controsenso.