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Il Torino e la rosa corta: per ora ha ragione Mazzarri

Il tema / I granata sanno assorbire le defezioni e chi è chiamato in causa dà sempre un ottimo contributo

Gianluca Sartori

Il Torino sta vivendo indiscutibilmente un buon momento di campionato (nelle ultime 5 partite, 3 vittorie e 2 pareggi, zero gol subiti) e la grande maggioranza della critica vede alla radice di questo dato l’organizzazione tattica e la compattezza del gruppo. Proprio su quest’ultimo aspetto si può riflettere a un mese dalla chiusura del mercato di gennaio che in tantissimi hanno bocciato per l’assenza totale di acquisti effettuati (eccezion fatta per il giovane di prospettiva Singo).

Il fatto che il Torino fosse uscito dalla sessione di gennaio con soli 21 giocatori più i giovani aveva fatto nascere inevitabilmente delle perplessità, con pressoché tutto il girone di ritorno davanti, per la ristrettezza numerica delle alternative che teoricamente avrebbero creato non poche difficoltà al Toro alle prime defezioni. Arrivati ormai al mese di marzo si può dire che per ora la strategia della rosa corta, studiata a tavolino con Mazzarri, ha per ora dato le risposte giuste.

È infatti evidente che il Torino sia riuscito contro l’Atalanta a fare a meno di due titolari come Koffi Djidji e Tomas Rincon: venuti meno due perni della fase difensiva, il Torino ha comunque portato a casa un clean sheet contro il secondo attacco del campionato. Ciò e accaduto perché tutti i giocatori si sentono coinvolti al punto giusto e perciò quando chiamati in causa rendono bene. I casi sono molteplici: gente come Baselli, Falque e Meite passa da titolare a rincalzo a nuovamente titolare rispondendo nel modo giusto, Ansaldi schierato da esterno o mezzala, dall’inizio a gara o in corso, fa spesso la cosa giusta, Lukic viene lanciato dopo un girone di panchina e diventa un perno. Con ancora tre mesi di campionato davanti tutto può ancora succede, ma l’analisi oggettiva dei fatti dice che la visione di gestione del gruppo di Mazzarri sta per ora dando i frutti sperati.