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Il Torino e le necessità sul mercato

Editoriale / Proviamo a fare il punto sul mercato di gennaio

Gianluca Sartori

Dopo la sconfitta del Torino contro la Fiorentina, abbiamo ricevuto numerose mail e tanti messaggi. Il tenore è sempre lo stesso. Come mai il Torino non si è ancora mosso in entrata? Che cosa si dovrebbe cercare negli ultimi 15 giorni? Può la squadra così come è arrivare al settimo posto? Tutte domande lecite alle quali cercheremo di dare una sintetica risposta.

Partiamo dal fatto che è chiaro a tutti come a centrocampo la coperta appaia corta; al momento ci sono in rosa i tre titolari Rincon, Meité e Baselli, più Lukic e l’adattabile Ansaldi. Giocando Mazzarri con la mediana a cinque, ed essendo da sempre il tecnico abituato a lavorare sulla filosofia dei doppi ruoli, un innesto servirebbe. Ebbene, non è detto che non arrivi: da qui al 31 gennaio il Torino potrebbe acquistare un centrocampista giovane, di prospettiva ma potenzialmente pronto all’uso anche per quest’anno. Non è escluso che - ma si parla soprattutto in termini di prospettiva - dalla Primavera possano essere aggregati giocatori come Kone e Adopo.

Per quanto riguarda il discorso della qualità sulla trequarti: sì, anche qui servirebbe qualcosa, lo evidenziamo da tempo, anche considerando che Falque conferma qualche problema di adattamento nel 3-5-2. Tuttavia il tema è: è facile trovar a gennaio il profilo giusto per doti tecniche e fisiche, che sappia inserirsi da subito, che migliori davvero la squadra? No, a meno di essere disposti a pagare cifre (molto) alte. Comprare per comprare servirebbe a poco.

Così appare lo stato delle cose per quel che riguarda il mercato di gennaio granata. Domanda finale: nel caso la squadra rimanesse così come è, potrebbe arrivare al settimo posto? Lecito dubitarne. Noi siamo convinti di sì se ci sarà uno scatto in termini di cattiveria agonistica e cinismo.