gazzanet

Il Torino, il suo attacco, e la massima latina del “melius abundare quam deficere”

Approfondimento / In un Toro più che mai prolifico in ogni reparto, d’ora in avanti ci sarà la necessità di fare delle scelte anche difficili: ecco però perchè non è un male, ma un vantaggio

Nicolò Minella

"C’era una volta un Torino che faticava ad andare in gol. Poche occasioni create, pochissima lucidità sotto porta e di conseguenza tante partite sonnacchiose, dove vedere un gol poteva già sembrare una fortuna. Tutto questo, ad oggi, sembra solo un brutto sogno. Il Toro di Cairo è cambiato, tanto che oggi è addirittura permesso pensare positivo (cosa da sempre ritenuta molto pericolosa, in ambiente granata). Se è vero che è ancora presto, forse prestissimo, per le prime valutazioni, c’è già un dato evidente: la squadra di Ventura è il terzo miglior attacco della Serie A, e le soluzioni arrivano da ogni reparto.

 Fabio Quagliarella, dopo due gol in due partite, non vuole cedere il posto da titolare nell'attacco del Torino (foto Chirico)

"TERZO MIGLIOR ATTACCO - Vero, i cinque gol messi a segno in due partite vogliono ancora dire poco. I tre arrivati contro la Fiorentina, però, non sono frutto del caso. Grinta, cuore, ma soprattutto grande organizzazione e partecipazione di ogni reparto. Il gioco del Toro presenta una manovra corale che sembra già ben assimilata, grazie alla quale non sono solo gli attaccanti a rendersi pericolosi sotto porta. Se a questo si aggiungono le prodezze dei singoli in un centrocampo di qualità e due esterni che forniscono una gran quantità di assist, beh allora il piatto è servito. Con un solo obbiettivo, già da Verona: provare a mantenere questa media.

"LA CONCORRENZA - Tenuto conto di tutto questo ottimismo, c’è anche però una lievissima aura di dubbio che aleggia tra i tifosi, che mai si sono trovati davanti a tanta abbondanza nel reparto offensivo. Ora che Belotti sta scaldando i motori (specialmente dopo i quattro gol contro la Pro Settimo) ed è pronto ad entrare, si dovrà per forza rinunciare a qualcuno là davanti, che molto probabilmente (tolto Amauri, ormai quinta scelta) saranno Martinez e MaxiLopez. Il primo, però, è un classe ’93 e avrebbe bisogno di giocare e di crescere. Il secondo, è ormai entrato nel cuore dei tifosi dopo l’ottimo finale di stagione ed è una soluzione di ottimo livello.

 Andrea Belotti, attaccante del Torino, si candida per un posto da titolare contro il Verona (foto Chirico)

"MELIUS ABUNDARE QUAM DEFICERE -  Non bisogna allarmarsi, però. “Meglio abbondare che scarseggiare”, avrebbero detto i latini di fronte a questa situazione. Infortuni, cali di forma, partite ravvicinate, Coppa Italia molto impegnativa, volontà di provare nuove soluzioni tattiche: sono tutte variabili che il Toro di Ventura, grazie all’abbondanza, è pronto ad affrontare al meglio in una stagione come sempre lunga e impegnativa, per giunta con soluzioni di primo piano, non di ripiego. Se si vuole puntare in alto, questa è l’unica arma giusta.

"Cinque attaccanti per due posti, più un centrocampo e degli esterni che più che mai spingono per trovare il gol. Il Toro più offensivo degli ultimi tempi sta scaldando i motori, e non vuole rallentare il ritmo.

tutte le notizie di