gazzanet

Il Torino, l’Udinese e il mercato: da Surraco a Zapata, più rivali che amici

Gli intrecci / Il caso dell'uruguagio gelò il rapporto tra le due società, che di lì in avanti limitarono le operazioni reciproche, non senza le debite eccezioni

Nikhil Jha

"Il casus belli fu Juan Surraco: era l'estate del 2011 e il Torino, nel momento forse più basso della sua storia - 8º posto nell'ultimo campionato di Serie B - si affacciava alla nuova stagione con più di un incognita, tra cui il nuovo allenatore, Giampiero Ventura, che arrivava con la fama di seguace del 4-2-4 e che, perciò, richiedeva un copioso infoltimento del reparto degli esterni. Uno dei profili su cui la società decise di puntare fu Juan Surraco, uruguagio di proprietà dell'Udinese, che arrivò in prestito con diritto di riscatto, un diritto che, a detta di Pozzo, Cairo avrebbe, a parole, trasformato in obbligo nel caso di promozione. La promozione, com'è noto, arrivò, ma il giocatore, non avendo pienamente convinto, tornò al mittente per la furia della dirigenza bianconera.

Juan Surraco, granata ai tempi della Serie B

"Di lì, i rapporti tra Cairo e Pozzo si gelarono, e le operazioni da allora furono pochissime. Il gennaio successivo, tuttavia, i friulani furono costretti a cedere Barreto, che desiderava fortissimamente ritornare dal suo maestro, colui che più di tutti aveva saputo esaltarne le qualità. Pochi mesi dopo, anche Pasquale venne a far parte della squadra granata, riabbracciando il club che lo aveva fatto crescere come giocatore. Entrambe le esperienze furono ben al di qua dello straordinario: Barreto lascerà i granata da svincolato, mentre Pasquale tornerà, dopo solo un anno, a Udine.

"Nell'ultimo mercato, gli occhi di entrambe erano puntati su Zapata, del Napoli. Il Torino era sulle sue traccie da più di una sessione, ma seguiva contemporaneamente più di una pista, tra le quali l'obiettivo primario era Belotti (poi arrivato), seguito da Hernandez e Defrel. La punta colombiana si accasò in prestito, infine, proprio all'Udinese, dove, tuttavia, è stato vittima di un brutto infortunio che lo terrà fuori dai campi ancora fino a gennaio. E chissà che proprio a gennaio, quando il mercato riaprirà, non si potrà assistere a un altro duello tra Cairo e Pozzo: due pesi massimi delle trattative, nemici ma non troppo.