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Il Toro di Mihajlovic e il rapporto con le soste: un trend da perfezionare

L'analisi / Cinque riposi forzati nella scorsa stagione: nei match successivi il bilancio granata è positivo ma figurano dei cali di tensione, da evitare

Federico Bosio

"Il campionato di Serie A è attualmente fermo per favorire gli incontri internazionali in vista dei prossimi Mondiali, ed è dunque il momento adatto per una più approfondita analisi a numeri e statistiche: il Torino tornerà in campo domenica 10 settembre, sul terreno della matricola Benevento, con l'obiettivo di dare continuità alla buona prestazione e soprattutto all'importante risultato ottenuto nel secondo turno di campionato contro il Sassuolo. Un auspicio, quello di ricominciare con il piede giusto in seguito alle soste, che logicamente aleggia ogni volta ve ne sia l'occasione; ma come ha reagito sino a questo momento - e dunque nel corso della passata stagione - il Torino sotto la guida Mihajlovic in queste situazioni? Andiamo a vedere, analizzando caso per caso!

"Il bilancio dei risultati successivi ai turni di sosta è positivo per il Toro del tecnico serbo, che in cinque occasioni di questo tipo l'anno scorso ha rimediato una sola sconfitta, accompagnata ed anzi controbilanciata da due vittorie ed altrettanti pareggi. Risultati che potrebbero tuttavia essere devianti, e che meritano una più puntigliosa argomentazione soprattutto poichè ovviamente non si è trattato di eventi isolati ma frutto di un determinato periodo in termini di condizioni fisiche e di approccio mentale alle partite. La prima sosta arrivava esattamente al pari di questa stagione, tra la seconda e la terza giornata: il Torino che scendeva però in campo a Bergamo era ben diverso da quello che aveva detto 'arrivederci' alla propria tifoseria appena due settimane prima, con un 5-1 al Bologna. Contro l'Atalanta una prestazione incolore ed una sconfitta(2-1) bruciante, figlie di una determinata condizione mentale: non a caso infatti nelle due uscite successive i granata continuarono a non brillare, pareggiando con Empoli e Pescara.

"Il secondo stop forzato arrivava tra la settima e l'ottava giornata, e proprio in quest'ultima occasione il Toro ne approfittava invece per espugnare il Barbera di Palermo (1-4) e dare continuità alle precedenti vittorie contro Roma e Fiorentina. Una formazione padrona del campo e sicura dei propri mezzi. Le restanti tre occasioni meritano una lettura più profonda, poichè vanno a toccare proprio il fulcro del discorso: alla tredicesima giornata il Torino ritrova la Serie A sul terreno del Crotone, là dove riesce a trionfare nel finale nonostante un approccio alla partita che non rispetta le aspettative, ed una difficoltà ben superiore alle aspettative. Veniamo così ai due pareggi: sosta tra le diciottesima e la diciannovesima giornata, quando i granata non vanno oltre lo 0-0 a Sassuolo nonostante una splendida interpretazione di gara che li vede costantemente padroni del campo e del gioco.

"Alla trentesima giornata arriva invece il 2-2 interno con l'Udinese, un'altra sfida dominata da un Torino sprecone, che arriva a trovarsi addirittura sotto di due reti prima di recuperare ed agganciare il meritato ed anzi 'stretto' equilibrio. I risultati come detto non rispecchiano quindi sempre le prestazioni, e nonostante un bilancio complessivamente positivo questo è senza dubbio un aspetto sul quale Mihajlovic avrà lavorato: l'approccio mentale alle partite di ritorno dalle pause di campionato, quando la settimana di 'vuoto' impedisce di trovare la giusta continuità. Proprio l'aspetto mentale sarà fondamentale per evitare spiacevoli sorprese e non dover ingoiare bocconi amari, a cominciare dal match di Benevento: Atalanta, Crotone - al di là del risultato positivo finale - ed Udinese insegnano.