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Inter-Torino 2-1, non è ancora tempo di sognare

MILAN, ITALY - OCTOBER 26: Mauro Icardi of FC Internazionale scores the opening goal during the Serie A match between FC Internazionale and FC Torino at Stadio Giuseppe Meazza on October 26, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani - Inter/Inter via Getty Images)

L'Editoriale / I granata perdono meritatamente una partita scialba e con poco gioco. San Siro colpisce ancora, e "forse" non è un caso...

Lorenzo Bonansea

"E’ stato senza dubbio il peggior Toro di stagione, quello caduto ieri sera a San Siro, sotto i colpi del “salvo” De Boer. Se l’obiettivo era quello di superare l’ennesima, grande, prova di maturità, la squadra di Mihajlovic ha fallito sotto il piano del gioco e soprattutto dell’intensità, che - come dichiarato dall’allenatore serbo - è mancata per gran parte del primo tempo, con tempi lenti in fase difensiva e con un gioco offensivo - e questa è una notizia - ingabbiato e per lo più passivo alle sortite avversarie. I due gol nerazzurri sono stati sì frutto di errori (Hart), o prodezze (Icardi), individuali, ma per larghissimi tratti del match il Toro non è riuscito a fare il suo gioco e ad imporre i suoi ritmi, dissolvendosi nella fluida manovra interista, e riuscendo a trovare un gol con il solito Belotti solamente su un'incredibile "svenimento" di massa della difesa di De Boer

Il granata di Mihajlovic, dunque, mancano nuovamente l’esame della “trasferta importante”, capitolando in quello stesso San Siro che a fine agosto aveva visto esultare il Milan contro il primissimo Toro 2016/17. Due prove, fanno un indizio. La squadra ha dimostrato di avere difficoltà nella gestione fisica, ma anche mentale, nelle partite giocate lontano dal Grande Torino, con Palermo unica eccezione positiva. La scialba prrestazione contro l’Inter conferma questa lacuna, che però va applicata ad un contesto - quello, generale, del mondo granata, ancora assolutamente positivo. E’ vero, il 2-1 di San Siro pesa se analizzato nella sua interpretazione, ma non va dimenticato quello già dimostrato nel corso di questa prima parte di stagione da Benassi e compagni: questo Toro può essere da Europa e ha giocatori che possono portarlo a questo traguardo. Dunque, niente ghigliottine, e ci mancherebbe. Sta alla squadra dare la giusta continuità ai risultati, con la consapevolezza che partite giocate come quella di Milano, valgono sì 0 punti, ma possono accrescere la voglia di rivalsa, accentuando negli orgogli feriti quella rabbia agonistica e quell’intensità di gioco tanto cara a Miha, che sta lavorando soprattutto su questo aspetto. Ma c’è da sudare, e il tecnico - come ovvio che sia, è il primo a saperlo: alcuni errori grossolani della partita di ieri sera saranno analizzati e passati al vaglio dello staff tecnico, e già questa mattina il Toro è chiamato a rispondere presente sul campo della Sisport, con però i giocatori reduci dall’Inter presumibilmente impegnati in lavoro di scarico.

Ad ogni modo, l’Europa si conquista anche in Stadi come San Siro, ma gli Stadi come San Siro - da soli - non fanno l’Europa. Un vittoria contro l’Inter avrebbe fatto sognare, alzando forse l’asticella della consapevolezza e dell’autostima del gruppo. Ma per il Toro di Miha, non è ancora tempo di sognare. E forse, in parte, è anche meglio così: è con i piedi per terra che si costruisce la vittoria.