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Jansson: “Toro, torniamo in Europa e battiamo la Juventus”

Le dichiarazioni / Il difensore svedese ha rilasciato un'intervista durante il ritiro della sua Nazionale: "Ho lavorato duro e mi sono fatto trovare pronto quando l’occasione è arrivata"

Redazione Toro News

Il difensore centrale del Torino e della Nazionale svedese, Pontus Jansson, ha rilasciato un'intervista a Svenskfootball soffermandosi in particolare sulla sua attuale situazione al Toro, sulla stagione passata e sul futuro che egli si augura: "«Non vedo l’ora di giocare con la Svezia. Nel campionato italiano, ho giocato le ultime tre partite del Torino contro l’Udinese, Napoli ed Empoli. Ci sono molti che guardano solo i numeri e non hanno occhi per quanto è successo nel profondo. Ho avuto un’operazione al tendine del ginocchio, un problema che mi trascinavo da troppi  anni. Non sono mancate le complicazioni e le battute d’arresto. Ci sono voluti sei mesi per uscirne fuori mentre l’idea iniziale era che bastassero cinque o sei settimane".

Dopo l'operazione, il difensore è tornato a disposizione di Ventura: "Così sono tornato a posto veramente solo da gennaio, finalmente potevo competere. Ho giocato in Coppa e poi un po’ nel finale di campionato, per cui posso dire di essere soddisfatto della seconda metà della stagione. Certe lesioni non si possono “controllare”, servirà per il futuro".

Sulla Juventus... : "La Juventus è la squadra top in Italia, ma è il Toro la squadra di Torino: il seguito per i granata in città è incredibile. Il calcio è una religione in Italia e se ne parla ovunque. I bianconeri sono campioni d’Italia da cinque anni consecutivi. E’ dominante, ma spero che il Toro il prossimo anno spezzi il loro predominio".

Poi, Jansson si è soffermato sulla stagione all'ombra di Glik: "Bisogna allenarsi più duramente di chiunque altro. Sono spesso il primo a scendere in campo e l’ultimo a lasciarlo. Lavoro duro e così mi faccio trovare pronto quando l’occasione arriva", ed ha aggiunto "Segnare è un obiettivo, è stato importante per me e per la squadra. Un punto di partenza per il futuro. E la convocazione per l’Europeo è stato come un bonus finale. Sapevo che stavo andando nella direzione giusta, e non solo in Serie A".

Riguardo alla stagione dello scorso anno, ha detto: "È stata una stagione altalenante. Abbiamo acquistato tanti giovani e ovviamente hanno avuto un rendimento un po’ irregolare. E la scorsa stagione avevamo giocato in Europa… Il club, comunque, ha mosso una quantità enorme di soldi, 30 milioni di euro. E quindi non si è comportato da piccolo club. Anzi. Speriamo di essere in grado di qualificarci per le coppe, la prossima stagione".

Infine, sulla sua Nazionale: "Sarà una sfida emozionante. L’ho sognato da quando ero piccolo. Adesso diventa un lavoro… Ricordo una lunga esperienza con la Under 17. E sono abituato, comunque. La vita del calciatore in Italia costringe a soggiornare in hotel. Ci riuniamo sempre al mattino il giorno prima della partita e viviamo nell’albergo, è tutto ben programmato".