toro

L’applausometro

di Davide Agazzi - Un'altra estate giunge al termine. Per i tifosi del Toro, l'ennesima estate piena di speranze e tanti punti interrogativi. Un'altra rivoluzione tecnica, con un nuovo allenatore e una squadra che deve far...

Redazione Toro News

di Davide Agazzi - Un'altra estate giunge al termine. Per i tifosi del Toro, l'ennesima estate piena di speranze e tanti punti interrogativi. Un'altra rivoluzione tecnica, con un nuovo allenatore e una squadra che deve far dimenticare la scorsa stagione. Tanti i volti nuovi di questo Torino, di cui abbiamo più volte parlato, che sabato inizieranno il lungo cammino della Serie B. Prima dell'esame campionato, in questi mesi estivi, i giocatori del Toro hanno dovuto superare un altro esame: quello della tifoseria. Una tifoseria, quella granata, sempre esigente, ma che ha seguito i propri beniamini a Sappada, ad Omegna e che continua ad osservarli quotidianamente in Sisport.

E' bene dunque analizzare come i giocatori di Ventura siano stati accolti dal pubblico del Toro. Prima dei volti nuovi, il nostro "applausometro" ha voluto sondare quale sia il sentimento prevalente verso le due colonne portanti di questa squadra. Ovviamente, Bianchi ed Ogbonna. Per il primo, per il capitano di questa squadra, c'è sempre un movimento incredibile. Dalle ragazzine in visibilio, ai veterani che vedono in lui la grinta e lo spunto del campione, il popolo granata adora il proprio numero nove. Un capitano sempre in bilico tra le voci di mercato, che alcuni vorrebbero abbandonare, per dar via ad un nuovo corso, ma ricoperto dall'affetto dei più. Subito dopo, l'Angelo granata, il vicecapitano, l'orgoglio più grande di questa squadra anni 2000. Ogbonna, pilastro su cui il nuovo allenatore ha deciso di ripartire, è il beniamino della tifoseria. Continue le preghiere dei suoi tifosi, che mai lo vorrebbero con un'altra casacca. Convocato in Nazionale, il ragazzo fa gola a tanti, ma perdere Ogbonna vorrebbe dire perdere metà degli applausi di un allenamento.

Tolti i due simboli di questa squadra, in questi mesi, il pubblico è parso entusiasta delle nuove leve rossonere, Verdi ed Oduamadi. Il primo, nonostante sia stato scambiato con Comi, ha subito ben impressionato i presenti di questi mesi. Ed anche Oduamadi, sul quale non mancava lo scetticismo, ha strappato diversi sorrisi. Sarà perchè son giovani, sarà perchè promettono bene, i due ragazzini sono entrati subito nel cuore di tanti tifosi. Poi, ci sono i tanti centrocampisti. Le geometrie di Iori, la grinta e l'esperienza di Basha e Vives sono piaciuti ai presenti della Sisport, che hanno potuto apprezzare, anche se solo in allenamento, un centrocampo con un briciolo in più di fantasia. Discorso a parte merita Suciu. Tanta Primavera, il prestito al Gubbio e, forse, la tanto attesa consacrazione. Per questo sarà Ventura a decidere. In lui, più di tutti gli altri, ci sono grandi aspettative.

Tanto ci si aspetta anche da Ebagua, che l'anno scorso conquistò Varese ed oggi è tornato alla base, all'ovile. Sotto la Mole giocava in difesa senza convincere troppo, oggi gioca in attacco ed è già l'idolo dei più giovani. Tra i veterani della squadra poi, c'è chi, per un motivo o per l'altro, sa strappare tanti applausi quanti fischi. E' il buon vecchio Gasbarroni, croce e delizia di tanti allenatori, tanto dotato tecnicamente quanto discontinuo. Messo fuori rosa, ma applaudito dal pubblico, l'anno scorso era uno degli obiettivi facili di una tifoseria giustamente imbufalita. Infine c'è Nando Coppola, che, finora, ha strappato più numeri di telefono di tifose, che applausi per le proprie parate. Sfumato Gillet, Coppola dovrà rappresentare una sicurezza per la retroguardia granata. Il pubblico maschile lo ha accolto tiepidamente, ma si spera che, durante il corso dell'anno, possa strappare applausi allo stadio intero.