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Lazio-Torino, Cairo e Lotito: un duello infinito tra campo e Lega

Approfondimento / Lunedì saranno avversari all'Olimpico, ma la sfida più importante si giocherà nelle sale della politica calcistica

Nicolò Muggianu

"Il nuovo che avanza. Lunedì sera all'Olimpico di Roma andrà in scena un duello tra due presidenti tanto simili, eppure così diversi. Cairo e Lotito infiammeranno gli spalti della capitale. I motivi? Non solo calcistici, ma anche politici. Certo, il match tra Lazio e Torino vale tanto: entrambe le squadre puntano ad un posto nella prossima Europa League, e una vittoria dei biancocelesti spedirebbe i granata a 15 punti di distanza in classifica. Un vero e proprio abisso.

"UOMINI FORTI - Ma, come detto, il vero duello tra i due patron non andrà in scena all'Olimpico. Non è un segreto che sia Cairo che Lotito si siano candidati da tempo come 'uomini forti' in Lega. Da un lato, il presidente romano rappresenta il vecchio corso. La presidenza Tavecchio, da lui fortemente voluta e sostenuta, è stata un fallimento; con l'Italia che ha mancato la qualificazione al Mondiale dopo quasi sessant'anni. Dall'altro c'è l'oppositore per eccellenza. La vecchia presidenza non ha mai convinto Cairo, che era certo poter trarre maggiori profitti dal calcio nostrano. Una divergenza di idee, che è deflagrata dopo il flop azzurro: “I manager devono pagare il prezzo, quando accade qualcosa - aveva dichiarato Cairo dopo che Tavecchio aveva inizialmente deciso di non rassegnare le proprie dimissioni - Io da proprietario del Toro, quando commettevo degli errori, ci rimettevo economicamente”.

NUOVO LEADER? - Ecco allora perché il patron granata ha deciso di fare un passo avanti. Un progetto credibile, fatto di idee concrete. A partire dal cosiddetto 'Lodo Cairo': una formula per rifondare la gestione del campionato italiano, basata sui modelli di successo europei. Una proposta che ha messo tutti d'accordo. La necessità primaria è quella di impostare la Lega, oggi sotto commissione della FIGC, su un modello manageriale in stile inglese. Non solo dal punto di vista politico, ma anche per quanto riguarda le questioni riguardanti i diritti tv. Un argomento spinoso, che da anni crea fratture tra le poltrone calcistiche. Un gioco di potere, un duello tra campo e politica tra due degli imprenditori più affermati e carismatici del mondo del pallone.