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Le pagelle di Chievo-Torino: Quagliarella col fiatone, stecca anche Baselli

Fabio Quagliarella durante Chievo-Torino

Chievo-Torino, le pagelle di TN / Molinaro uno dei pochi a salvarsi. Peres e Acquah, poca birra nelle gambe. Glik bruciato da Castro

Gianluca Sartori

Ecco le consuete pagelle dopo questa prestazione del Toro, che ha visto i granata uscire sconfitti per la prima volta in questo campionato. Molinaro uno dei pochi a salvarsi, steccano Quagliarella e Baselli, la gabbia del Chievo blocca Peres e Acquah.

DI SEGUITO LE PAGELLE DI CHIEVO-TORINO

PADELLI 6: primo tempo di ordinaria amministrazione. Ad avvio ripresa invece Castro prima e Paloschi poi gli scaldano i guantoni, e lui si fa trovare più che pronto. Trattiene il respiro e incrocia le dita sulla Meggio-rovesciata: palla fuori. Non così sulla rete di Castro: il centrocampista piazza bene il tiro.

BOVO 6: sempre ben posizionato, non patisce né sulle palle alte né sui cross. Nella ripresa Paloschi prova ad accendersi, tutto sommato non gli lascia l’occasione del tiro facile.

GLIK 6: Il capitano come sempre raramente delude quando ci sono da tappare i buchi, ma in occasione del vantaggio sbaglia il tempo dell'entrata su Castro. Prova ripetutamente a farsi valere nella sua specialità, il colpo di testa in area avversaria, ma senza fortuna.

MORETTI 5.5: il Chievo sa che è lui uno dei registi arretrati e non gli lascia mai lo spazio per avanzare, in modo da indurre di conseguenza Molinaro a restare basso. Anche lui si fa portare fuori posizione in occasione del gol di Castro e viene bruciato in velocità dal mediano di Maran

PERES 5.5 Si può dire che il Chievo abbia studiato bene la partita del Toro contro la Sampdoria: Peres è guardato a vista e raddoppiato non appena gli arriva il pallone. Cacciatore e Hetemaj formano una buona gabbia e il brasiliano raramente riesce a trovare la chiare per uscirne. (34’ st ZAPPACOSTA 6: è il più fresco di tutti e allora i compagni lo servono spesso. Prova a suonare la riscossa granata, ma gli manca l’orchestra che lo accompagni. Sul finale spreca una buona opportunità con un cross basso che doveva essere sfruttato meglio)

ACQUAH 5.5 l’intensità del ghanese è inferiore a quella vista contro la Sampdoria, e così la lucidità quando si tratta di indovinare la giocata. Prova spesso a lanciarsi da solo, un po’ perché è una sua caratteristica e un po’ perché la squadra non lo supporta adeguatamente. Rimedia un giallo evitabile nella ripresa.

VIVES 5.5: il Chievo è in superiorità numerica, per la presenza di Birsa, nella zona centrale del campo, e O’ professò si trova a dover dirigere il traffico là in mezzo. Soffre l'aggressività dei clivensi e prova spesso la verticalizzazione per le punte, ma senza la dovuta precisione

BASELLI 5: Stavolta il talento di Manerbio delude un po’: ingabbiato e circondato, non gli riescono grandi spunti né geometrie, e tantomeno riesce a liberarsi per il tiro. Poche idee, insomma. Una pausa gliela si può certamente concedere (34’ st BENASSI 5.5: Ventura vorrebbe da lui corsa e inserimenti: ha poco (forse troppo poco) tempo per farsi vedere)

MOLINARO 6.5: si conferma uno dei più in forma del gruppo granata nel primo tempo, quando è uno dei pochi a provare ad attaccare con continuità. Mette in difficoltà Frey. Uno dei pochi granata positivi stasera

QUAGLIARELLA 5: tocca pochi palloni e su quelli che tocca non è brillante. Manca davvero, quest’oggi, soprattutto con la sua fantasia in grado di accompagnare il gioco del Torino. Forse era giusto concedere a lui un turno di riposo.

MARTINEZ 5.5: il “Brigante Vinotinto” si danna l’anima, fa da sponda, si fa vedere sulle verticalizzazioni, ma non ha mai la palla buona dentro l’area di rigore, per colpe non solo sue. Prova la conclusione da fuori, senza precisione (23’ st BELOTTI 5.5: ci si aspettava più verve anche da parte sua: poche occasioni ma anche poco spirito battagliero da parte sua. Il “Gallo” avrà altre occasioni, senza dubbio).

ALLENATORE: VENTURA VOTO 5.5. Il Torino stavolta stecca: poche idee e poca gamba da parte di tutti. Scelte, per una volta, che col senno di poi sono rivedibili: sia quelle iniziali (Quagliarella, ma non solo lui, forse avrebbe dovuto riposare) sia quelle a gara in corso, con i cambi un po’ tardivi.

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