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Le tre sentenze di Crotone-Torino: la difesa e le scelte tecniche non convincono

Riassunto / Quel che rimane dalla sfida di domenica

Nikhil Jha

"È arrivato il momento di mettere da parte la sfida contro il Crotone, per cominciare ad inquadrare quella delicata in casa contro la Roma. Prima, però, andiamo a dare un'occhiata a tutto quello che ci ha lasciato la sfida dello Scida, per provare a stabilire i punti fermi dai quali ripartire in vista di un obiettivo europeo che non va gettato alle ortiche.

"IL GIOCO LATITA - Nonostante Mihajlovic abbia sostenuto nel post partita che "i ragazzi hanno fatto quello che dovevano", il sentire comune è più orientato a criticare l'eccessivo immobilismo dell'attacco granata, che in concorrenza con il resto della squadra ha sì tenuto a lungo il pallone, ma non ha mai dato la sensazione di mettere in crisi il sistema impostato da Nicola, tecnico del Crotone. Ci sono meccanismi che andranno oliati: le grandi sono alle porte.

"DIFESA, ANCORA NO - Ancora una volta, la difesa granata è da incubo: sono 12 le reti subite nelle ultime 5 partite, 2 contro ogni avversaria esclusa la Juventus. Una media decisamente troppo alta per chi vuole andare in Europa. Ieri sui gol ci sono stati due errori di De Silvestri, ma anche il resto del pacchetto non ha mai dato sicurezza. Bisogna correre ai ripari, e in fretta. Quest'anno ci sono meno dubbi sulla qualità del pacchetto arretrato: andrà fatto lavorare meglio.

"LE SCELTE  - Se c'è un'altra cosa che non ha convinto, quelle sono le scelte tecniche di Mihajlovic, a partire dalla scelta di tenere Ansaldi in panchina a favore di un De Silvestri che è riuscito a rimettere parzialmente in piedi la sua partita soltanto con il gol allo scadere. L'argentino ha dimostrato di meritare continuità. Insieme a questo, tanti altri temi troveranno risposte a partire dalla sfida contro la Roma.